Un rapporto dell’Agenzia Europea dell’ambiente passa in rassegna i Piani di adattamento delle città, in Italia Bologna è quella che si dà più da fare
Ci sono le case “anfibie” a Maasbommel in Olanda, i tetti verdi di Amburgo, la forestazione urbana di Barcellona, fino al Piano di Adattamento redatto da Bologna che prevede anche la sperimentazione di numerose azioni pilota concrete per rendere la città meno vulnerabile ad alluvioni, siccità, ondate di calore. Le città di tutta Europa stanno intensificando i loro sforzi di adattamento per affrontare le sfide sempre più complesse causate dai cambiamenti climatici: inondazioni, ondate di calore prolungate, siccità, carenze idriche.
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ‘Urban adaptation to climate change in Europe 2016 – transforming cities in a changing climate’ sottolinea i vantaggi di investire in misure di prevenzione a lungo termine per migliorare la capacità di resilienza della città. L’adozione preventiva di azioni di adattamento può proteggere, infatti, la società dagli impatti dei cambiamenti climatici, i cui effetti possono essere potenzialmente molto costosi: secondo stime della Commissione Europea investendo 1 euro oggi per la protezione dalle inondazioni, si potrebbero risparmiare, 6 euro nel futuro e il costo minimo di un mancato adattamento ai cambiamenti climatici a livello europeo andrebbe dai 100 miliardi di euro all’anno nel 2020 ai 250 miliardi di euro all’anno nel 2050.
Le città europee, che oggi ospitano il 73% della popolazione, stanno diventando sempre più sensibili e vulnerabili ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi che si prevede aumentino in frequenza e intensità. Eventi che avranno un profondo impatto su una vasta gamma di attività urbane, infrastrutture e servizi come l’energia, i trasporti, l’approvvigionamento idrico, influenzando così la qualità della vita. Secondo il rapporto, oltre 100 città, tra cui Copenhagen, Helsinki, Rotterdam, Barcellona, Bologna e Bratislava, hanno già iniziato a prendere in considerazione la loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici, sviluppando piani e strategie di adattamento e mettendo in atto azioni concrete e puntuali. Il quadro legislativo e regolamentare entro cui le città si possono muovere sono la Strategia di adattamento dell’Unione europea e il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia. Il Rapporto offre una panoramica approfondita delle azioni che urbanisti e politici possono prendere per contribuire a diminuire l’impatto dei cambiamenti climatici e delinea i cambiamenti e le sfide socio-economiche che le città devono affrontare a causa dei cambiamenti climatici, e le possibili conseguenze.
Il rapporto raccomanda che il modo migliore per affrontare queste sfide è quello di avere un approccio sistemico più ampio che prenda di petto le cause della vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Questo include una migliore pianificazione urbana che preveda un maggior numero di aree verdi che possono trattenere acqua piovana in eccesso e mantenere temperature accettabili in estate e che impedisca la costruzione degli edifici zone soggette a inondazioni. Un approccio questo che può trasformare le città in luoghi molto più attraenti, resilienti ai cambiamenti climatici e più sostenibili.
- Redazione Econews