Nel 2013, grazie all’aumento globale dell’energia pulita dello 0,7%, risparmiate 1,2 Gigaton di CO2
28/04/2014
Redazione Econews
La quota di energia rinnovabile della produzione di elettricità mondiale ha continuato a salire nel 2013 passando dal 7,8% all’ 8,5%, nonostante un calo del 14 per cento negli investimenti pari a 35 miliardi di dollari. E questo aumento ha permesso un risparmio di emissioni di CO2 di 1,2 Gigaton in un anno.
Questi dati sono contenuti nel Rapporto Global Trends in Renewable Energy Investment 2014 pubblicato dall’ Unep, il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite. La caduta negli investimenti in gran parte è dovuta alla diminuzione dei costi dei sistemi fotovoltaici, basti pensare che nel 2013 sono stati installati 39GW di fotovoltaico con minori investimenti rispetto al 2012 (-20%) quando erano stati installati 31GW. Ma in parte è dovuta anche alle incertezze politiche: in Germania, Gran Bretagna, Francia, Svezia, Romania, Polonia, India e Stati Uniti gli investimenti si sono bloccati per la mancanza di certezze sui futuri incentivi alle rinnovabili; in Spagna e Bulgaria i tagli retroattivi ai sussidi hanno in pratica stroncato il mercato delle rinnovabili, mentre in Italia il quantitativo di fotovoltaico ammesso agli incentivi ha raggiunto subito il tetto imposto dal governo.
Entrando nei particolari, in Europa gli investimenti in energia pulita nel 2013 sono diminuiti del 44% rispetto all’ anno precedente, negli Stati Uniti del 10%, in Cina del 6%, e proprio la Cina oggi, nonostante questa contrazione, si trova al primo posto per investimenti con ben 55 miliardi di dollari, contro i 44 dell’Europa. In questo panorama di investimenti dep ressi c’è però chi primeggia: si tratta del Giappone che grazie al boom del solare del 2013, ha aumentato dell’80% gli investimenti in energia pulita con una quota di 29 miliardi di dollari.