Cresce il settore delle vacanze a due ruote e si aprono nuove prospettive per gli accompagnatori
23/06/2014
Veronica Ulivieri
Le vacanze di quest’estate per molti saranno a pedali. E se non mancano i ciclisti intrepidi e solitari, spesso chi opta per il cicloturismo sceglie un viaggio guidato. Così, mentre crescono i numeri del turismo sulle due ruote (1 milione e mezzo di presenze negli alberghi Italy Bike Hotel nel 2012), aumentano le possibilità per chi, amante della bici e appassionato di viaggi, aspira a diventare guida cicloturistica.
Un mestiere che va molto al di là del semplice pedalare: “Bisogna conoscere il percorso e gli ostacoli, saper usare il GPS”, spiega Simonetta Bettio, che organizza e guida da anni viaggi in bicicletta e ha fondato nel 2009 un piccolo tour operator per le vacanze a pedali. Prima di inforcare la bici, insomma, la guida deve studiare la mappa, provare il percorso, vedere se ci sono criticità: “Tutti gli itinerari che proponiamo sono messi a punto da noi, e quindi richiedono un lungo lavoro di preparazione”. Ma non basta neanche avere familiarità con le cartine: “È necessario saper gestire i gruppi e trovare il giusto ritmo che vada bene a tutti: lasciare liberi i ciclisti che vanno più veloci e incoraggiare chi è in difficoltà”.
Alla parte tecnica, si aggiunge quella culturale e naturalistica: “Durante i percorsi, sono previste deviazioni per visitare monumenti o bellezze naturali. Se si segue la ciclabile Parigi-Londra, si fa una passeggiata tra le scogliere del parco delle Sette Sorelle. Lungo la Dresda-Berlino, ci si ferma a visitare un edificio progettato dall’architetto ecologista Hundertwasser”.
Un mestiere giovane, ma per il quale esistono già corsi di formazione. Le sezioni locali della Federazione italiana amici della bicicletta, per esempio, organizzano cicli di lezioni sull’argomento, così come la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti). Perché guide ciclistiche non ci si improvvisa, ma si diventa.