Lo dice il nuovo testo del DDL 2039 che tende ad un consumo zero entro il 2050
16/02/2015
Maria Giuseppina Drago
Limitare il consumo del suolo per mitigare il dissesto idrogeologico, per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio, per tutelare l’ambiente. Queste le finalità del nuovo testo base del DDL 2039 in materia di “valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del suolo“, adottato dalle Commissioni Ambiente ed Agricoltura, il 20 gennaio scorso, che ha anche come scopo quello di promuovere e tutelare l’attività agricola e le aree sottoposte a tutela paesaggistica.
Soprattutto particolare importanza viene data al consumo del suolo – inteso come “risorsa non rinnovabile, produttrice di servizi ecosistemici“- anche al fine di prevenire e mitigare gli eventi di dissesto idrogeologico, è proprio per questo il consumo è consentito solo nei casi in cui non esistono alternative in quelle zone che sono già urbanizzate.
Il Ddl stabilisce criteri e modalità per giungere ad una progressiva riduzione, in termini quantitativi, del suolo in linea con l’obiettivo europeo del consumo del suolo pari a zero da raggiungere entro il 2050. Obiettivo che viene raggiunto attraverso la previsione di strategie di rigenerazione urbana attuate attraverso strumenti di pianificazione urbanistica e rinnovo edilizio, che prevedono altresì l’innalzamento del potenziale ecologico ed ambientale.
Il testo prevede inoltre la possibilità per i comuni, sempre al fine di favorire lo sviluppo economico sostenibile del territorio, di riqualificare insediamenti rurali come “compendi agricoli neo rurali periurbano” ovvero insediamenti che, nell’ambito della loro rigenerazione, vengono dotati di quei servizi urbanistici e tecnologici che consentono uno sviluppo non solo economico ma anche occupazionale.
Previste inoltre, agevolazioni ed incentivi anche di natura fiscale per quei comuni che, al fine di prevenire il dissesto idrogeologico ed il degrado dei paesaggi rurali, nonché di favorire il reinsediamento di attività agricole in aree interessate da estesi fenomeni di abbandono, adottano misure atte al recupero del patrimonio edilizio esistente.