La mobilità ciclistica vale ben 513 miliardi di euro in Europa. Con guadagni anche in termini di salute, tempo risparmiato e nuovi posti di lavoro
Se chiedessimo quali sono i benefici che vengono in mente quando si parla di biciclette, siamo certi che le prime parole sarebbero benessere fisico e una mobilità più sostenibile. Ce n’è però una terza altrettanto importante. Le due ruote mettono in modo un settore importante dell’economia. In Europa la mobilità ciclistica vale ben 513 miliardi di euro l’anno. A “dare i numeri” è il nuovo rapporto ‘EU Cycling Economy’di ECF-European Cyclists’Federation sui benefici economici della bicicletta nei 28 paesi dell’Unione diffuso dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
I dati del rapporto registrano 513 miliardi di euro in termini di benefici diretti e indiretti, pari a 1000 euro per cittadino UE.
Lo studio dell’associazione dimostra che i benefici derivanti dallo sviluppo di una mobilità ciclistica non riguardano unicamente settori immediatamente ricollegabili quali i trasporti o le politiche ambientali. Essi coinvolgono molte altre aree di cui la UE ha competenze specifiche come, ad esempio, la politica industriale, il lavoro, la salute e le politiche sociali. I vantaggi della mobilità ciclistica – riporta il rapporto – si estendono anche ad ambiti sociali come l’integrazione dei rifugiati, l’accesso alla mobilità, l’impiego, ecc.
“Sono dati e numeri che dimostrano, ancora una volta, come la bicicletta rappresenti un grande contributo all’economia generale dell’Unione Europea e possa essere un sostegno alle politiche in ambiti diversi: la UE ha tutto l’interesse a raccogliere tali vantaggi – ha commentato alla presentazione Ádám Bodor, Advocacy Director di ECF –Per fare questo è necessario avere una strategia condivisa sulla mobilità ciclistica in Europa, in grado di integrare i diversi aspetti. I benefici economici attesi sarebbero maggiori soprattutto in quei paesi dove la percentuale degli spostamenti sulle due ruote è attualmente piuttosto bassa”.
E per l’Italia? A dare qualche dato è Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB: “Stiamo parlando di dati economici importanti che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo nel nostro Paese, ci stimolano a continuare a guardare al futuro con positività. Altri studi nazionali (Indagine Studio Ambrosetti 2014, ndr), infatti, hanno già evidenziato come in Italia, nella sola città di Roma, si stimano più di 3.200 nuovi posti di lavoro e oltre 150 morti in meno ogni anno, se solo si raggiungesse il 25% di modal split in bicicletta”.
La somma dei benefici calcolati e stimati – che, specifica Holger Haubold, Responsabile Politica Fiscale ed Economia di ECF e uno degli autori del rapporto, non prende in considerazione ulteriori benefici oggi ancora non quantificabili – in relazione alla mobilità ciclistica è stata così ripartita nei vari settori:
- – Salute 191 mld di €
- – Qualità Spazio Tempo 131 mld di €
- – Economia 63 mld di €
- – Affari Sociali 50 mld di €
- – Mobilità 30 mld di €
- – Tecnologia & Design 20 mld di €
- – Integrazione culturale 10 mld di €
- – Energia & Risorse 3 mld di €
Numeri che rendono evidente come una politica comunitaria di sostegno e sviluppo della mobilità ciclistica non possano che giovare a tutti, anche a chi sulle due ruote (ancora) non andasse.
12/12/2016
Letizia Palmisano