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Edilizia sostenibile. Tra nanotecnologie e pareti verdi ecco come riqualificare casa***

Sono sempre di più le soluzioni a disposizione per migliorare le prestazioni energetiche delle nostre case, anche senza investimenti eccessivi.

Se il settore dell’edilizia è responsabile del 40 per cento dei consumi di energia nel nostro Paese, risulta evidente che intervenire per rendere più efficienti i nostri edifici sia oggi una priorità. Ne è un esempio la Francia, che da poche settimane ha reso obbligatorio per i nuovi edifici ad uso commerciale l’installazione di fotovoltaico o la realizzazione di tetti verdi per diminuire l’effetto isola di calore nelle città.

Ma come riqualificare casa evitando costi eccessivi? Una delle soluzioni oggi disponibili è certamente quella offerta da Nanosilv, una joint venture greco-italiana, da poco arrivata sul mercato e che offre un prodotto che coniuga tecnologia, economicità e praticità di utilizzo.

L’azienda propone una pittura a base acrilica in grado di abbattere i consumi energetici del 20 per cento. Come? Grazie alle nanotecnologie. Alla pittura vengono aggiunte delle microparticelle di ossido di silicio e ossido di titanio, che hanno la caratteristica di riflettere i raggi Uv, ovvero la parte non visibile della luce solare in grado di riscaldare eccessivamente le nostre abitazioni d’estate, mentre va a ridurre la dissipazione del calore interno all’edificio durante l’inverno. Le nanoparticelle inoltre sono in grado di trasformare le pareti interne ed esterne in muri autopulenti, capaci di disgregare le particelle inquinanti, come NOx, Pm10, O3. “Il costo di questo trattamento termoriflettente non va a incidere sostanzialmente sul costo di una normale applicazione, poiché il beneficio ottenuto fa si che l’intervento si ripaghi nel tempo”, sottolinea Luisa De Colle di Nanosilv. 

Diversa la soluzione proposta dalla Nesocell, spinoff del Politecnico di Torino, che offre un sistema di isolamento naturale e proveniente da scarti di lavorazioni industriali. Si tratta infatti di un isolante termico ed acustico in cellulosa ricavata dagli scarti di cartiera. L’intero processo produttivo, estremamente efficiente anche in termini di materie prime, rende l’isolante naturale, esente da inchiostri e colle e utilizzabile sia nel nuovo che nell’esistente. “Un appartamento di circa 70/80 metri quadrati nel nord Italia costa all’utente finale circa 1.500€ – 2.500€ con un risparmio annuale di metano fra 400€ e 700€. Una villetta, sempre nel nord Italia, costa circa 3000€ – 6000€, riduzione dei consumi compresi fra il 30 per cento e il 40 per cento”, conferma l’azienda.

Ma si può isolare casa anche grazie alle pareti vegetali, in gergo definite Living Wall System. In questo caso Growing Green propone un sistema modulare per la creazione di pareti verticali verdi. Pensate per pesare meno delle soluzioni in commercio, danno dei risultati estremamente interessanti: “I risultati del monitoraggio dimostrano l’efficienza della parete vegetata sia durante la stagione invernale sia durante quella estiva. I moduli vegetati hanno una trasmittanza termica paragonabile a quella di un isolante termico di circa 4 cm. In estate le temperature superficiali di picco sono ridotte di circa 20°C rispetto ad una finitura ad intonaco”, spiega la start up. Senza contare l’isolamento acustico e la riduzione degli inquinanti. Da oggi riqualificare casa non è più un miraggio.

Rudi Bressa

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