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Approvato il decreto, per l’Ilva comincia il futuro

Previsto un pacchetto consistente di risorse per garantire il risanamento ambientale del colosso dell’acciaio

Si apre un nuovo capitolo per l’Ilva, la seconda acciaieria europea ormai da tempo sull’ orlo di una crisi economica e ambientale. La Camera ha infatti approvato in via definitiva (284 voti favorevoli, 126 contrari e 50astenuti) il decreto legge varato dal Governo alla vigilia di Natale e che sarebbe scaduto il 6 marzo prossimo e che dovrebbe permettere il risanamento economico ed ecologico del colosso dell’acciaio.

Per il premier Matteo Renzi che si è speso personalmente per l’operazione Ilva, con l’approvazione di questo decreto come dice in un twitter “per Taranto (e per l’Ilva) riparte la speranza”. Ma anche se con il provvedimento di trova la liquidità per affrontare i nodi economici e soprattutto quelli ambientali, il futuro dell’Ilva resta ancora in sospeso. Sicuramente il pacchetto maggiore di risorse è destinato proprio alle misure di risanamento ecologico dell’acciaieria. 

Si tratta dei 1,2 miliardi di euro sequestrati ai Riva e sbloccati ad ottobre scorso dal tribunale di Milano e di 400 milioni di euro di prestito che i commissari possono richiedere con garanzia dello stato per finanziare interventi per l’ambiente, la ricerca, l’innovazione, la formazione.

La valutazione fatta lo scorso anno dall’ ex sub Commissario per il risanamento ambientale, Edo Ronchi, sulle risorse necessarie per portare a termine gli interventi ambientali necessari all’ Ilva era di 1,8 miliardi di euro. Consistenti anche le misure ambientali contenute nel decreto appena approvato, ora diventato legge. Tra queste c’è la tempistica dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale, per cui il piano “si intende attuato se entro il 31 luglio sono realizzate, almeno nella misura dell’80%, le prescrizioni in scadenza per quella data”.  

Mentre tutti gli interventi prescritti dovranno essere completati per agosto 2016. Il provvedimento pensa anche alla salute degli abitanti di Taranto, esso stanzia infatti 5 milioni di euro in due anni per permettere alla Regione Puglia “una più efficace lotta ai tumori con particolare riferimento alla lotta alle malattie infantili”. Un capitolo è anche dedicato alle bonifiche, il commissario deve infatti predisporre un programma per la bonifica e ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto usandole best available technologies (BAT) e avvalendosi dei lavoratori di Taranto licenziati. Ci sono anche 10 milioni di euro per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi nell’ area ex Cemerad vicino Taranto.

Redazione Econews

Credits immagine: ILVA – Unità produttiva di Taranto – Italy – 25 Dec. 2007 (Wikipedia licenza CC)

FonteLe Benevole
Autoremafe de baggis from Milano, Italy
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