Al Congresso internazionale di geologia tenutosi in Sud Africa, gli scienziati confermano l’inizio di una nuova epoca geologica, quella segnata dall’Homo sapiens.
Cambiamenti estremamente profondi. Nella biosfera, nella crosta terrestre, fino alla troposfera. Segni visibili, tangibili. Segni che stanno modificando il clima del pianeta. Alcuni di questi irreversibili. Sono questi i motivi per i quali i geologi di tutto il mondo, riunitisi al 35mo Congresso internazionale di geologia in Sud Africa, hanno ufficialmente decretato che la Terra è entrata in una nuova epoca geologica. Denominata Antropocene (da antropos = uomo in greco), ovvero segnata dalla presenza della nostra specie.
Se circa 12 mila anni fa, con la fine dell’ultima glaciazione, la Terra entrò nell’epoca denominata Olocene, oggi la maggior parte del mondo scientifico sembra convenire sul fatto che quest’epoca geologica – relativamente breve se si considerano quelle precedenti – è da considerarsi conclusa. La nuova epoca, dicono gli esperti, dovrebbe essere già iniziata nel 1950, a metà del XX secolo.
Ogni era, periodo ed epoca geologica viene infatti decisa in base a tutta una serie di parametri e di modificazioni dell’ambiente naturale, che da sempre hanno plasmato il nostro pianeta. Se per le ere e le epoche precedenti sono le rocce e i fossili i principali indicatori, in quelle più recenti è possibile avere altri punti di riferimento. Come ad esempio i profondi mutamenti indotti dalla presenza del genere Homo sul pianeta.
I cambiamenti indotti dall’uomo appunto. Acqua, aria, terra, biodiversità. Tutte le componenti del pianeta hanno subito profondi cambiamenti, molti dei quali modificheranno l’equilibrio in maniera irreversibile. Anche i cicli degli elementi hanno subito profondi mutamenti. La comunità scientifica da tempo avverte che sono molti gli aspetti su cui lavorare.
Ma c’è spazio anche per l’ottimismo. L’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e la crescita di una coscienza ambientale collettiva potranno sembra ombra di dubbio aiutare l’uomo a ridurre se non migliorare la propria impronta ecologica durante questo battito di ciglia (geologicamente parlando).
- Rudi Bressa