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Specie aliene. 12 miliardi di danni l’anno***

Sono una minaccia non solo per la biodiversità, ma anche per l’economia e la salute umana. Lo conferma l’ultimo rapporto dell’Ispra.

Rudi Bressa

Una crescita del 76 per cento in circa 30 anni. 12 mila nuove specie in tutta Europa, di cui un 10-15 per cento invasive, rappresentanti cioè una minaccia per la biodiversità.  Ma non è solo la diversità biologica ad essere la più esposta. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) le specie aliene rappresentano una minaccia per “il funzionamento degli ecosistemi, causano elevati costi economici e impattano sulla nostra vita e sulla nostra salute, con una spesa per i Paesi europei di oltre 12 miliardi di euro all’anno”.

E se da un lato l’Italia è uno dei Paesi col più alto indice di biodiversità al mondo, dall’altro si scopre essere particolarmente vulnerabile a quella che viene considerata come una vera e propria invasione. Ad oggi infatti  “ospita 3000 specie terrestri, delle quali 1645 specie animali e 1440 vegetali”, sottolinea l’Ispra. Ma numerosi sono anche gli invertebrati: se ne contano 1.300, di cui circa 1.220 terrestri e 156 d’acqua.

Cambiamenti climatici, riscaldamento degli oceani ma anche la globalizzazione sono le cause principali della diffusione di individui che spesso prendono il posto delle specie alloctone. Un esempio è lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), che sta mettendo in difficoltà in tutta la penisola l’autoctono scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris). In Umbria l’Ispra è attiva in progetto di eradicazione della specie invasiva. Non solo mammiferi, ma anche piante come l’Ambrosia artemisiifolia, che nel Nord ovest del Paese causa forti allergie ai più esposti. O l’Ailanthus altissima, vera e propria invasiva, ormai diffusa in tutto il territorio, capace di soppiantare le specie locali.

Per questo motivo l’Europa ha messo a disposizione alcuni strumenti per il monitoraggio, la protezione e le attività di eradicazione. In particolare il regolamento Ue 1143/2014, approvato il primo gennaio 2015, che prevede tre tipi di interventi; la prevenzione, la diagnosi precoce e l’eradicazione rapida, e in ultima analisi la gestione

Per aiutare il monitoraggio esiste il Daisie (Delivering alien invasive species inventories for Europe), un grande inventario pensato per fornire informazioni biologiche sulle specie invasive, continuamente aggiornato. Un utile strumento per chi si trova a dover affrontare quelle che spesso sono vere e proprie emergenze. Come quelle che stanno affrontando i nostri ambienti marini e fluviali: “Negli ultimi anni sono emerse patologie da alghe tossiche e protozoi prima non registrati in Italia”, continua l’Ispra. “Il dato ad oggi più aggiornato risale a febbraio 2016 e riferisce della presenza di 186 specie alloctone multicellulari lungo le coste italiane, di cui 55 vegetali e 131 animali. Nel Mediterraneo il numero di specie alloctone è più che raddoppiato tra il 1970 ed il 2015, con oltre 250 specie ritrovate nel corso degli ultimi 15 anni”.

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