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Stanziati a Berlino € 750 M per il fondo Onu “Clima verde”***

Angela Merkel dà il buon esempio agli altri paesi ricchi
  • Elisa Peduto

Angela Merkel promette 750 milioni di € al fondo “Clima verde” delle Nazioni Unite, un fondo che si rivolge ai paesi poveri che stanno combattendo il cambiamento climatico, e che fino ad ora era rimasto pressoché vuoto.

L’annuncio é arrivato durante il Dialogo Petersberg sul Clima che si è svolto a Berlino, dove 35 ministri da tutto il mondo si sono riuniti per discutere le azioni internazionali da intraprendere per la lotta contro il cambiamento climatico.

La cancelliera ha voluto dare il buon esempio che altri paesi ricchi dovrebbero seguire per permettere al fondo di poter aiutare chi ne ha bisogno”, spiega Jan Kowalzig di Oxfam, l’organizzazione di aiuti umanitari. Quest’annuncio mette fine al silenzio che si era creato intorno al Fondo per un clima verde, il cui obiettivo è quello di aiutare i paesi poveri in lotta contro il cambiamento climatico. “Ora tocca agli altri seguire questo buon esempio tedesco. Se paesi ricchi come gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna, il Giappone e altri riuscissero a raccogliere quindici miliardi di dollari prima delle negoziazioni sul clima delle Nazioni Unite, previste a Lima per la fine di quest’anno, questo darebbe alle negoziazioni una significante spinta in avanti.

Il fondo è stato istituito dalle Nazioni Unite nel 2010, ma fino ad ora nessun paese aveva offerto il suo supporto. L’incontro a Berlino non solo ha dato il la, ma ha visto i 35 ministri accordarsi su delle regole da seguire e a fissare una conferenza per la seconda metà di novembre che si rivolgerà a potenziali donatori, prima della conferenza sul clima delle Nazioni Unite in Peru.

A inizio mese il ministro degli Esteri norvegese Boerge Brende ha spiegato all’agenzia Reuters che Oslo rivelerà i suoi impegni verso il fondo, svelando che si tratterà di un sostanziale contributo, durante un summit sul cambiamento climatico organizzato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon a New York il 23 settembre.

Per adattarsi quindi agli impatti dovuti al cambiamento climatico, inclusi maggiori inondazioni, siccità, ondate di calore e innalzamento dei livelli del mare, un punto chiave del puzzle per assicurare un nuovo negoziato globale per contrastare il cambiamento climatico deve essere approvato verso la fine del 2015 a Parigi. Obiettivo questo che deve vedere arrivare prima il contributo di molti.

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