Dal 16 al 23 ottobre in tutte le regioni d’Italia oltre 300 appuntamenti permetteranno di scoprire i gioielli naturali del Belpaese. A raccontarci di più i Prof. Rodolfo Coccioni e Silvio Seno.
- Letizia Palmisano
Quella del 2016 sarà la quarta edizione della Settimana del Pianeta Terra. Nata nel 2012 con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico all’immenso patrimonio geologico e naturale del Belpaese, ogni anno, grazie ai geoeventi, coinvolge migliaia di curiosi e appassionati. Per saperne di più e scoprire i segreti dell’edizione di quest’anno abbiamo intervistato i Prof. Rodolfo Coccioni e Silvio Seno, ideatori della Settimana.
1. Come, quando nasce la Settimana del Pianeta Terra?
La Settimana del Pianeta Terra nasce nella primavera del 2012, nell’ambito della Federazione Italiana di Scienze della Terra.
Il principale obiettivo che ci prefiggemmo era quello di diffondere, tra il grande pubblico, la cultura scientifica geologica e la consapevolezza dei rischi cui siamo esposti, il rispetto per l’ambiente e la cura per il territorio, scoprendo e valorizzando il patrimonio geologico e naturale – che è davvero notevole – del nostro Paese. Come? Semplicemente attraverso un’ampia serie di manifestazioni, i “Geoeventi”, che si dovevano svolgere in un arco di tempo abbastanza esteso da non poter essere ignorate dai mass media.
2. Come si è evoluta in questi anni?
Nel corso delle edizioni, la Settimana del Pianeta Terra ha avuto una crescita esponenziale: da 139 Geoeventi realizzati nel 2012 e distribuiti in 100 città italiane, si è passati a 152 Geoeventi distribuiti in 113 città nel 2014, per arrivare alla edizione 2015 che ha proposto 237 Geoventi in 180 località e registrato la presenza complessiva di circa 80.000 persone di diverse fasce d’età che hanno avuto modo di conoscere l’Italia delle Geoscienze e il nostro grande, ricco, spettacolare patrimonio geologico e naturale.
Tutto ciò è reso possibile dall’impegno di organizzatori e partner. Per avere un’idea, nell’uldima edizione sono state ben 600 le persone coinvolte nell’organizzazione dei Geoeventi e 300 partner tra musei, università, enti di ricerca, geoparchi, enti locali e associazioni culturali e scientifiche e professionisti privati.
Arrivando al 2016, con 313 Geoventi distribuiti in 230 diverse località, questa quarta edizione della Settimana del Pianeta Terra è un Festival della Scienza a carattere nazionale ed il principale appuntamento delle Geoscienze italiane. Sette giorni di Geoeventi che comprendono escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, porte aperte nei musei e nei centri di ricerca, mostre e visite guidate, esposizioni, laboratori didattici e sperimentali per bambini e ragazzi, attività musicali e artistiche, degustazioni conviviali, conferenze e seminari divulgativi, convegni, workshop, tavole rotonde, spettacoli e concerti.
3. Come avviene l’organizzazione di Geoeventi?
La Settimana del Pianeta Terra si basa su una call aperta a tutti attraverso la quale vengono raccolte le proposte di Geoeventi che, una volta validati dal punto di vista scientifico e della pertinenza tematica da parte dei responsabili dell’iniziativa (Prof. Rodolfo Coccioni e Prof. Silvio Seno, ndr), vengono inseriti nel calendario della manifestazione.
La Settimana del Pianeta Terra vede il coinvolgimento diretto di università, scuole, istituti, centri ed enti, pubblici e privati, del mondo della ricerca, dell’industria e del mondo professionale, di istituzioni varie, musei, parchi, associazioni culturali e scientifiche.
Il modello organizzativo si basa sul principio che i Geoeventi sono autofinanziati completamente dagli stessi proponenti. Viceversa la struttura di gestione e promozione della Settimana del Pianeta Terra nelle prime due edizioni ha goduto di un supporto finanziario da parte della Federazione Italiana di Scienze della Terra. La terza edizione si è avvalsa di un cofinanziamento del MIUR, oltre che del consueto finanziamento della Federazione.
A partire da questa quarta edizione avviene il passaggio alla gestione dell’evento da parte dell’Associazione di Promozione Sociale “Settimana del Pianeta Terra”, nata proprio con lo scopo di consolidare la struttura organizzativa e finanziaria della manifestazione.
4. Quali sono gli effetti della settimana del pianeta terra nel resto dell’anno?
Non c’è dubbio che la Settimana del Pianeta Terra stia producendo effetti molto positivi, in primis proprio tra i geologi italiani. Possiamo dire che stiamo assistendo ad un graduale recupero del senso di appartenenza e un aumento di progettualità che, nel corso degli ultimi anni, si era affievolito. Lo sviluppo di iniziative e manifestazioni alle quali prendono parte più attori sociali e istituzioni permette di dare una visione più organica su scienza, cultura e società e di contribuire alla riduzione nelle difficoltà nel comunicare e diffondere la cultura scientifica geologica. Ora è più facile portare all’attenzione del grande pubblico le possibilità che le Geoscienze offrono per migliorare qualità della vita e sicurezza, investendo su ambiente, energia, clima, alimentazione, salute, risorse e riduzione dei rischi naturali.
La scoperta, la valorizzazione e la divulgazione dello straordinario patrimonio geologico e naturale del nostro paese non si limitano al breve intervallo temporale della Settimana del Pianeta Terra, ma, grazie a questo eccezionale strumento di promozione turistico-culturale, si sviluppano nel corso di tutto l’anno.
5. In Italia vi è una adeguata valorizzazione dei siti geologici? Si potrebbe fare di più?
Effettivamente in Italia, negli ultimi decenni, diverse iniziative a carattere nazionale, regionale e locale, con il supporto scientifico delle Università, hanno fornito numerose indicazioni riguardo la conservazione e valorizzazione dei siti di interesse geologico (geositi) e hanno contribuito ad una crescente sensibilizzazione sulla conoscenza e sulla tutela del patrimonio geologico.
Considerando i geositi come espressione della geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici presenti in una data area, e che tali caratteristiche risultano determinanti per le diverse specie che in tali territori vivono, si può ritenere che la conservazione della geodiversità e la tutela del patrimonio geologico contribuiscano a combattere la perdita della biodiversità e a garantire il mantenimento dell’integrità degli ecosistemi.
Come noto, il Dipartimento Difesa della Natura dell’ISPRA, Servizio Aree Protette e Pianificazione Territoriale, nell’ambito delle sue competenze istituzionali, svolge attività e studi in materia di tutela e valorizzazione dei diversi geositi.
La Settimana del Pianeta Terra intende fornire un ulteriore, straordinario contributo alla conoscenza, valorizzazione e divulgazione dell’inestimabile patrimonio geologico e naturale del nostro paese. Possibilmente coniugando la necessità di tutela e di fruizione, affinché queste georisorse diventino volano di sviluppo per i territori in cui ricadono e per le comunità che vi abitano.
6. Vi andrebbe di condividere con noi un episodio o un aneddoto legato alla settimana del pianeta terra o uno degli appuntamenti a cui più è legato?
Ci piace qui raccontare dell’autentica commozione che proviamo quando riceviamo messaggi e telefonate da parte degli stessi organizzatori dei Geoeventi o perfino da persone sconosciute che ci esprimono sincera ed affettuosa gratitudine per quello che, dal 2012, con gentilezza, cordialità e professionalità, stiamo facendo per le Geoscienze italiane.
La nostra risposta? Grazie davvero, siamo noi che dobbiamo ringraziare voi per il vostro prezioso contributo e impegno.