fbpx

Expo 2015, da qui al futuro***

Intervista a Roberto Arditti, direttore Affari Istituzionali di Expo 2015
  • Elena Bianco

A meno di due anni dall’apertura di Expo 2015, facciamo il punto dell’avanzamento lavori. 

“Il progetto dell’Esposizione Universale di Milano – ci ha spiegato il Commissario delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala – compie ogni giorno importanti passi avanti. Il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita è solido, sfidante e coinvolgente. Abbiamo raggiunto 128 conferme di partecipazione. Non solo l’obiettivo delle 130 adesioni ufficiali è sempre più vicino, ma grazie ai servizi tecnologici e alle risorse messe in campo dai nostri Partner faremo di Expo Milano 2015 una Digital Smart City del futuro, un modello cui tutte le città del mondo guarderanno”. Facciamo allora una riflessione sui contenuti che Expo 2015 metterà in campo per dare al tema “nutrire il pianeta” risposte esaustive e strategiche per un cammino comune, quando i riflettori si spegneranno. Il futuro, i giovani, la cooperazione fra le nazioni, la tutela delle specificità, nelle risposte di Roberto Arditti (foto in alto), direttore Affari Istituzionali di Expo 2015.

I numeri di Expo, allo stato attuale. Investimenti effettuati. Investimenti previsti. Numero di paesi già iscritti. Numero di Paesi ancora attesi. Previsione di visitatori. 

Il mondo, le istituzioni e il sistema imprenditoriale stanno dimostrando di credere molto nel nostro progetto: il settore pubblico investirà circa 1,3 miliardi di euro; 300 milioni sono attesi da quello privato e a un miliardo è stimato l’investimento dei Paesi. Davanti a noi si apre una prospettiva unica: dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, grazie all’Expo di Milano, l’Italia sarà al centro dell’attenzione internazionale. Ci aspettiamo che circa 20 milioni di persone visitino il sito espositivo. Per non deludere le loro attese e per fare in modo che l’Esposizione Universale sia un evento veramente italiano, è necessario che tutti – enti, organizzazioni, cittadini – si faccia sistema.

Expo come opportunità di ripresa per il nostro Paese. Questa la visione del Presidente del Consiglio Enrico Letta. Oltre all’indubbio prestigio qual è la previsione di ricaduta economica su Milano e sull’Italia durante il periodo di Expo? Quale quella nel periodo successivo? Quali sinergie con Aziende ed Istituzioni saranno attivate al fine di avere ricadute durevoli (anche post-Expo) sul Sistema Paese?

Senza dubbio Expo Milano 2015 è una grandissima occasione per ridare lustro all’Italia in ambito internazionale. È una vetrina unica per far conoscere all’estero l’eccellenza del “Made in Italy” e le bellezze artistico-culturali-naturali del nostro Paese. Rappresenta dunque un evento strategico, che produce e produrrà benefici di diversa natura. Parlando per numeri, un recente studio stima in 25 miliardi di euro di produzione aggiuntiva l’indotto che l’Esposizione Universale genererà fino al 2020, con 199 mila persone direttamente o indirettamente impiegate nel progetto. , abbiamo attivato e stiamo portando avanti importanti collaborazioni con il mondo delle imprese e con Comuni, Province e Regioni italiane per fare di Expo Milano 2015 il “place to be”, la manifestazione da non mancare, il luogo in cui essere, per milioni di persone in tutto il mondo. L’evento deve diventare piattaforma di scambio di opinioni e rete di relazioni da mettere a frutto anche e soprattutto dopo il 31 ottobre del 2015.

Come si stanno attrezzando Milano e l’Italia per accogliere i visitatori? Quale impatto sul territorio avranno?

Milano sta dimostrando grande attenzione e interesse per la manifestazione e per una delle sue legacy più importanti: la trasformazione del sito espositivo in una Digital Smart City del futuro, un’area infrastruttura dotata delle più moderne tecnologie, modello per le città del domani. In questa direzione si muove il piano di attività “City Operations”, varato dal Comune, che comprende diverse tipologie di intervento e di progetti, dalla mobilità all’accoglienza ai turisti, dai servizi sanitari all’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere più vivibile la città. Il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è poi al centro del ricco calendario di appuntamenti degli ExpoDays 2013: per tutto il mese di maggio Milano ospita centinaia di eventi dedicati alle opportunità e alle sfide dell’Esposizione Universale. A prepararsi non è solo il capoluogo lombardo. Grazie ad accordi e protocolli stiamo dando vita a una collaborazione con i Comuni d’Italia per costruire un palinsesto di manifestazioni culturali, sportive e di intrattenimento su scala nazionale, in modo da definire un’offerta di alto livello e varia, capace di rispondere agli interessi dei visitatori. Expo Milano 2015 deve essere tappa imperdibile di un viaggio alla scoperta delle città d’arte, dei borghi, delle bellezze naturalistiche e delle eccellenze agroalimentari che caratterizzano il nostro Paese. Non a caso sono stimati a circa 5 miliardi di euro i benefici attesi dal settore turistico. Il sistema dell’accoglienza – alberghi, ostelli, ristoranti, servizi di mobilità – di tutta Italia sarà chiamato quindi a dare un importante contributo e un servizio di alto livello, in grado di adeguarsi alle molteplici necessità di turisti e visitatori.

La Legge Speciale è arrivata quando già si è “sotto data”. L’urgenza di arrivare pronti a questo appuntamento ha modificato qualcosa del progetto iniziale?

Come ho più volte sottolineato l’urgenza non concederà alcuna deroga alla qualità e alla legalità. In questi anni sono state apportate alcune modifiche e migliorie al progetto originario che però, tengo a precisare, non ne hanno alterato in alcun modo natura e finalità. Stiamo portando avanti una proposta molto ambiziosa dal punto di vista contenutistico e tecnologico. Stiamo coinvolgendo più di 130 Paesi del mondo nella sfida di trovare soluzioni concrete ed efficaci per assicurare a tutti nel mondo il diritto a un’alimentazione sana e sicura e nell’idea di costruire un quartiere all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e della sostenibilità ambientale. 

Uno sforzo, quello di organizzare l’Expo, lungo e costoso. Che cosa accadrà delle strutture di Expo 2015 quando si spegneranno i riflettori? Quale fruizione potranno averne i cittadini?

I padiglioni dei Paesi che partecipano all’Esposizione Universale non sono costruzioni permanenti. È un regolamento del Bureau International des Expositions a stabilirlo. La storia di questa manifestazione ci insegna però che strutture o padiglioni simbolici e significativi resistono all’evento, senza essere alla fine “smantellati”, per così dire. Ne è un esempio la Tour Eiffel, che campeggia su Parigi dall’Expo del 1889, o l’Acquario Civico di Milano, eredità dell’Expo del 1906. Al momento c’è qualche idea sul prolungare la vita di Palazzo Italia.

Per quanto riguarda invece il futuro dell’intera area espositiva, la sua destinazione sarà definita dalla società Arexpo S.p.A., proprietaria delle terre su cui sorge il sito di Expo Milano 2015. È certo però che Expo Milano 2015 sarà una cittadella Hi-Tech, un modello di sviluppo che potrà essere replicato in altri contesti urbani.

L’Italia incontra simbolicamente il Mondo in Piazza Italia, fra il cardo e il decumano che connotano l’area di Expo 2015. Qual è il messaggio fondamentale che il Paese ospitante intende dare di sé ai suoi ospiti, all’interno del tema nutrizione?

L’Italia è nota nel mondo per la varietà e la genuinità dei prodotti che caratterizzano la propria agricoltura, ma anche per l’eccellenza dei piatti della tradizione e per la famosa dieta mediterranea. È a partire da questi presupposti che il nostro Paese sta preparando la propria partecipazione a Expo Milano 2015. Il messaggio italiano è senza dubbio la sfida racchiusa nel tema: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Milano, la Lombardia e tutta l’Italia guideranno con originalità, curiosità e intelligenza la riflessione dei Paesi attorno ai problemi più urgenti legati alla nutrizione e al disequilibrio di risorse tra Nord e Sud del pianeta. Daremo vita a una piattaforma di scambio di idee e di opinioni, lasciando spazio all’iniziativa dei giovani e alla loro voglia di fare. È significativo, in questo senso, il concept “Vivaio Italia”, su cui si basa il progetto del Padiglione Italia, lo spazio espositivo italiano all’interno del sito. Dal nostro Paese devono germogliare una consapevolezza e un approccio nuovi per affrontare le emergenze ambientali, sociali, politiche ed economiche presenti e future.

Globalizzazione e biodiversità. La ribalta dell’Expo presenta un tema unico, la nutrizione, declinato per tante voci, quelle dei singoli Paesi partecipanti. È possibile attraverso questo evento fare realmente un passo avanti tutti insieme? La riflessione comune su sistemi di gestione delle risorse più consapevoli e rispettosi avrà un seguito operativo in Italia?

È quello che ci auguriamo. Proprio per questo motivo, qualche mese fa abbiamo siglato con il Ministero dell’Ambiente un protocollo di intesa con cui abbiamo dato il via a un ambizioso progetto: la nascita di un centro internazionale di ricerca sulla sicurezza alimentare e ambientale. Ci stiamo impegnando, come organizzatori di questo straordinario evento ma anche come Paese, a fare in modo che i riflettori su questi temi non si spengano con la chiusura dei cancelli, il 31 ottobre del 2015. La valorizzazione delle biodiversità e la promozione di best practices completano il quadro degli obiettivi che ci siamo proposti.

La biodiversità in Italia rappresenta una ricchezza inestimabile nel comparto agro-alimentare. Essa viene mantenuta in vita da tanti piccoli imprenditori, agricoltori, artigiani, che quotidianamente lottano contro la globalizzazione intesa come annullamento delle specificità. Sovente senza specifiche tutele, ma animati solo da passione per il loro territorio. Potranno avere una voce in Expo 2015?

Mettere in luce i valori e le peculiarità del nostro Paese è per noi un dovere morale. Accogliamo e seguiamo con grande attenzione i suggerimenti che ci arrivano dalle associazioni di categoria e di cittadini. In questo modo, non contiamo solo di rendere merito alla composita varietà di prodotti agroalimentari, coltivata in Italia, ma vogliamo coinvolgere agricoltori, piccoli e medi imprenditori e artigiani nella realizzazione di questo grande progetto. Siamo sempre più convinti che sarà dalla rete collaborativa che in questi due anni riusciremo a mettere in campo che dipenderà il successo della manifestazione. Tutto il sistema produttivo è chiamato a dare il proprio contributo non solo per rendere unica l’Esposizione Universale, ma per poter sviluppare, a partire dalla partecipazione a questa esperienza, un importante e decisivo vantaggio da poter spendere con i propri competitors, dopo il 2015, sul mercato globale delle idee e dei prodotti.

I giovani come risorsa primaria del nostro futuro. Quanto spazio verrà loro dato nel grande progetto e nelle giornate dell’Expo? Questo evento potrà creare posti di lavoro per i giovani e ci sarà la possibilità di mantenerli a fine Expo?

Ciò che lega Expo Milano 2015 e i giovani è una relazione molto forte. Basti pensare che l’Ufficio di Piano, l’ufficio che ha progettato l’intero sito espositivo, è composto da giovani architetti e ingegneri trentenni. Lo stesso logo dell’Esposizione Universale è stato elaborato da un designer di 30 anni. E molti ragazzi hanno partecipato come volontari alle prime due edizioni dell’International Participants’ Meeting, la riunione operativa con i delegati dei Paesi Partecipanti che si tiene ad ottobre di ogni anno. Le nuove generazioni sono e saranno sempre più coinvolte nel progetto, prima e durante l’evento. Un’Esposizione Universale del XXI secolo non può che parlare a loro, con il linguaggio – quello della tecnologia e dell’innovazione – che solo i ragazzi sanno padroneggiare con grande disinvoltura. Organizzeremo laboratori, workshop, spettacoli e appuntamenti adatti a ogni fascia d’età.

L’Esposizione Universale può essere poi fucina di talenti e di imprese di valore, con un futuro, al di là dei confini dell’Expo. Mi riferisco, ad esempio, al progetto “Changemakers for Expo Milano 2015”, che abbiamo promosso insieme a Telecom Italia, da cui sono nate 10 startup che cambieranno la vita di milioni di persone, puntando sulle tecnologie Smart. Come vede, le opportunità che l’Expo di Milano apre per i giovani sono molteplici. E credo che ognuno, in base alle proprie abilità e inclinazioni, saprà ricavarsi lo spazio che merita, grazie anche agli stimoli e agli input che contiamo di dare con questa manifestazione.

La Scuola come palestra di formazione al lavoro e alla vita. Come saranno coinvolte le scuole di Milano e dell’Italia nella manifestazione?

3Le scuole sono di grandissimo aiuto, soprattutto per promuovere comportamenti virtuosi. Educare a una buona e corretta alimentazione è una delle principali prerogative dell’Esposizione Universale. Stiamo partendo con un progetto pilota che coinvolgerà gli istituti scolastici della zona di Monza. E presto, grazie alla collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione, daremo il via a un programma nazionale. L’intenzione è di organizzare laboratori, momenti di incontro, giochi, mostre ed esibizioni per raccontare ai bambini e ai ragazzi i temi di Expo Milano 2015 e per insegnare loro ad avere un rapporto sano con il cibo. In questa direzione si muove, ad esempio, l’iniziativa “MiColtivo-Orto a scuola”, che abbiamo promosso insieme alla Fondazione Catella, che stimola i più piccoli ad avere un contatto diretto con la natura e maturare una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest