È italiana la casa vincitrice del Solar Decathlon, l’Olimpiade mondiale dell’architettura sostenibile: RhOME for denCity un esempio di bioarchitettura a livello mondiale
- Letizia Palmisano
Italians do it better e questa volta c’è da esserne orgogliosi. Parliamo della vittoria al campionato del mondo di Bioedilizia grazie a Rhome for dencCity. Se i ragazzi di Prandelli in Brasile infatti non hanno superato il primo turno c’è invece un’altra Italia che vince su un diverso campo “verde” ovvero quello della bioedilizia e dell’efficienza energetica.
RhOME for denCity, l’abitazione sostenibile progettata e costruita da un team di oltre 40 giovani, tra studenti e dottorandi del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, superando gli sfidanti tedeschi, cileni e olandesi, si è infatti aggiudicata il Solar Decathlon, l’Olimpiade mondiale dell’architettura sostenibile istituita nel 2002 dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
L’edizione di quest’anno, tenuta a Versailles dal 27 giugno al 12 luglio, è stata particolarmente impegnativa: le abitazioni dovevano essere studiate per la loro città di provenienza ( RhOME è stata creata per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma) e l’esame dei giudici si è focalizzato sulla qualità costruttiva, quella architettonica, l’ingegneria, l’efficienza energetica, la sostenibilità, il design, la trasportabilità, la comunicazione e la sensibilizzazione del pubblico. In aggiunta a ciò, nel corso della competizione, sono stati oggetto di valutazione anche il bilancio energetico, le condizioni di comfort e il funzionamento della casa.
Le armi green che hanno consentito a RhOME di salire sul gradino più alto del podio sono state l’attenzione all’integrazione e inclusione sociale, la reversibilità degli spazi, gli arredi recuperati, il sistema bilanciato di raffrescamento e riscaldamento, la sua adattabilità alle diverse condizioni climatiche, il legno certificato a basso impatto ambientale utilizzato per realizzarla e i sistemi per miscelare l’illuminazione naturale e quella artificiale.
«Non abbiamo puntato a vincere le singole prove – afferma Chiara Tonelli, team leader di RhOME – ma soprattutto ad assicurare il reale funzionamento dell’abitazione, per farla diventare non un sogno, ma una possibilità concreta: RhOME non nasce per rimanere su un foglio di carta, ma per costituire una vera alternativa in grado di far fronte alle sfide ambientali ed energetiche”.
Speriamo ora che questa vittoria mondiale sia uno sprone per vincere ben più ardue partite, è proprio il caso di dirlo, “in casa”.
photo credit: Lorenzo Procaccini