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Sole sicuro: rischi e benefici spiegati ai giovani***

Parte una campagna di prevenzione rivolta agli adolescenti contro l’abbronzatura selvaggia. In crescita i casi di melanoma in Italia. L’importanza delle creme solari e come utilizzarle

Rossella Cravero

Abbronzarsi senza rischi: è il messaggio che deve arrivare ai giovani perché la prevenzione parte da loro. Il sole è un ottimo alleato della salute, solo se preso con le dovute cautele. Sono soprattutto i ragazzi che devono acquisire consapevolezza dei rischi e dei benefici legati all’esposizione solare.

Proprio per educare gli adulti di domani, è partita la campagna Sole Sicuro, ideata e promossa da Aideco (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia) per divulgare l’importanza della protezione dai raggi solari e ridurre una tra le prime cinque cause di rischio di tumore.

 La campagna Sole Sicuro, patrocinata da Roma Capitale, sarà divulgata a partire da metà maggio anche nelle scuole medie inferiori del Lazio, grazie alla collaborazione del Comune e dell’Usrl (Ufficio Scolastico Regionale del Lazio) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un filmato di circa 50 minuti spiega rischi e benefici dei raggi solari, mostrando l’importanza di scegliere la giusta protezione per ciascun tipo di pelle. Soprattutto alla luce dell’incidenza dei duemila nuovi casi di melanoma diagnosticati ogni anno in Italia. 

 “Le prime giornate di sole sono quelle più a rischio per scottature ed eritemi – spiega il professor Leonardo Celleno, Presidente AIDECO – e sono proprio queste scottature in età giovanile ad essere state correlate con l’insorgenza di un maggiore numero di nei. La pelle ha una buona memoria, i danni si accumulano nelle sue cellule e non vengono dimenticati fino a trasformarsi in danni di maggiore intensità”. 

L’esposizione deve avvenire nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, anche per la prevenzione dell’alterazione delle ossa, è sufficiente un’ora di sole ma in condizioni idonee. 

 Le creme solari sono fondamentali per una corretta protezione. Attenzione però spiega il professor Celleno, al modo in cui vengono impiegate. Oltre a dover essere utilizzate più volte nell’arco della giornata, è bene sapere che spalmarle fino a farle scomparire ne riduce l’effetto: le creme, infatti, devono avere un valore di filtro e quindi, quanto più è sottile lo strato che si lascia sull’epidermide, tanto minore è l’effetto protettivo. Meglio quindi un velo di bianco sulla pelle dovuto alla crema che una “spalmatura” perfetta poco efficace come protezione. 

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