Sempre più in crescita e tutelato, l’approccio omeopatico nella cura degli animali
Simona Mingolla
Tutto sugli animali, dall’etologia, alla medicina, dall’alimentazione alle cure preventive. Il V Congresso Nazionale della SIOV (Società Italiana Omeopati Veterinari), che si è svolto nei giorni scorsi a Bologna, ha avuto come tema conduttore la questione animale nel senso più ampio del termine. Infatti, nel corso delle due giornate medici veterinari, liberi professionisti e ricercatori hanno relazionato e dibattuto in senso olistico su tutti gli argomenti che riguardano i nostri animali: l’etologia, il loro utilizzo, l’ambiente in cui vivono, l’ecosistema nel quale sono introdotti, la co-evoluzione tra animale, uomo e ambiente, gli ostacoli alla guarigione (degli animali, dell’uomo, dell’ambiente, dell’anima), l’alimentazione, le vaccinazioni, la medicalizzazione eccessiva, la medicina preventiva.
La SIOV è un’associazione senza fini di lucro, fondata a Parma nel febbraio 2010 con lo “scopo di promuovere l’Omeopatia nell’ambito della Medicina Veterinaria attraverso un’opera di informazione, formazione e ricerca“. In Italia, l’omeopatia veterinaria italiana è una realtà consolidata, ma ancora frammentata: “la costituzione della SIOV nasce dall’esigenza di accomunare e condividere le esperienze e rendere noto, amplificandolo, il lavoro dei numerosi colleghi che da anni si dedicano alla materia“, recita il documento programmatico.
L’omeopatia fa parte delle medicine dette olistiche, discipline che considerano gli esseri viventi non come “contenitori” di organi sani o malati, ma come esseri unici ed irripetibili, in cui mente e corpo non sono mai divisibili ed interagiscono tra loro, sia nello stato di salute che in quello di malattia. Come ha dichiarato la Dr.ssa Maria Serafina Nuovo: “Il ruolo sociale dell’animale è altissimo: componente della famiglia in ambito cittadino è elemento fondamentale nell’approccio al biologico in ambito rurale. In entrambi i campi la necessità di assicurare agli animali quel benessere che, secondo le indicazioni dell’OMS, non sia solo assenza di sintomi, ma miglioramento della qualità della vita sotto tutti i suoi aspetti, porta ad una richiesta sempre crescente di trattamenti omeopatici mirati e ad un interesse verso un’informazione corretta ed esaustiva. L’omeopatia è cura, ma anche prevenzione rispetto a potenziali manifestazioni cliniche e questo si evidenzia in modo particolare nel giovane animale dove, con l’uso di rimedi omeopatici opportunamente prescritti, secondo criterio di similitudine e dopo attenta e corretta valutazione delle capacità reattive dell’individuo, l’organismo è in grado di rispondere agli eventi avversi e riportarsi in condizioni di omeostasi in modo veloce e stabile. L’effetto è una drastica riduzione nell’uso di farmaci ponderali, cosa importantissima quando si parla di allevamento rurale per le sue ripercussioni sull’ambiente (minore inquinamento ambientale, minori residui nelle produzioni di origine animale…”.
Gli animali rispondono molto bene ai rimedi omeopatici se offerti da medici preparati e coscienziosi. Purtroppo, molti si rivolgono al veterinario omeopata dopo aver tentato tutte le possibili terapie per curare il proprio animale che quindi giunge a lui intossicato e con addosso i segni degli effetti collaterali dei farmaci a lungo somministrati (ricordiamo che l’omeopatia non nega l’importanza o l’insostituibilità dei farmaci allopatici, ma ne combatte l’uso eccessivo e ripetitivo). Ovvio, che sarebbe bene rivolgersi al veterinario omeopata non solo come ultima spiaggia, ma anche come prevenzione per dare al nostro amico animale l’opportunità di essere curato tramite metodi efficaci che ne rispettano le peculiarità e stimolando i naturali processi di guarigione che ogni essere vivente ha in sé.
Per saperne di più: www.siov.org