Al via la campagna nazionale degli oncologi che prevede opuscoli, sondaggi e un tour in otto Regioni. Una proposta per estendere i divieti a tutti i luoghi chiusi e affollati
Rossella Cravero
Nel nostro Paese ogni anno 38.000 nuovi casi di tumore del polmone. Respirare le sigarette, proprie e altrui, causa 9 decessi su 10. Solo il 45% dei connazionali è disposto a cambiare stile di vita per prevenire questa malattia. Servono progetti di sensibilizzazione efficaci.
Il 25% della popolazione italiana è esposto ai pericoli del fumo passivo e 8 cittadini su 10 non sanno che provoca il cancro del polmone. Il 71% fuma regolarmente in luoghi chiusi, mentre per il 43% smettere con le sigarette non riduce il rischio di sviluppare la malattia. Il livello di conoscenza sui fattori di rischio è scarso, infatti quasi la metà delle persone (48%) pensa che questo tipo di tumore non si possa prevenire. Una diffusa ignoranza che preoccupa, visto che il 49% dichiara di fumare in presenza di bambini e solo il 45% cambierebbe il suo stile di vita per prevenire la neoplasia. Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio nazionale condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e concluso questa estate su oltre 3.000 cittadini.
L’indagine fa parte della campagna nazionale di sensibilizzazione sulla patologia, promossa dall’AIOM, con il patrocinio della Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dell’associazione dei pazienti “WALCE” (Women Against Lung Cancer in Europe). “Con circa 38.000 nuove diagnosi ogni anno nel nostro Paese, il tumore del polmone è la terza neoplasia più frequente, dopo quelle al colon retto e al seno– spiega il prof. Carmine Pinto, presidente eletto AIOM e Direttore Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma -. Ma, a differenza di altre, si caratterizza per un forte stigma sociale. Infatti il 59% degli intervistati ritiene che chi è colpito dalla malattia, soprattutto se si tratta di un fumatore, sia ‘colpevole’ della sua condizione. Ricordiamo che respirare sigarette, proprie e altrui, determina il 90% del totale dei decessi per tumore del polmone. E il fumo passivo è un importante fattore di rischio, che aumenta fino al 30% le probabilità di sviluppare la malattia. A ottobre partirà un vero e proprio Tour di sensibilizzazione sui danni anche del fumo passivo in otto Regioni”.
Il fumo passivo rappresenta il principale fattore inquinante degli ambienti chiusi e provoca nel mondo oltre 600.000 morti l’anno. “Le sigarette – sottolinea il prof. Francesco Cognetti, presidente di ‘Insieme contro il Cancro’ –possono trasformare il salotto di casa o l’abitacolo dell’automobile in vere e proprie camere a gas. Sarebbe opportuno estendere i divieti antifumo a tutti gli ambienti chiusi o troppo affollati come automobili, spiagge, stadi e parchi”.