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Meno chimica per combattere i parassiti dell’olivo, accordo Enea-Fao

L’intesa, che riguarda il comune di Canino nel viterbese, studia l’impatto della lotta integrata per ridurre l’uso di antiparassitari

Meno chimica e più metodi naturali per difendere gli ulivi dall’ assalto di parassiti ed insetti dannosi. L’ENEAha firmato un accordo con la FAO per la valutazione e lo studio dell’impatto dell’applicazione di tecniche di lotta integrata ai parassiti dell’olivo, in modo da ridurre l’utilizzo di antiparassitari chimici.

L’intesa riguarda specificamente il comune di Canino in una zona del viterbese a forte tradizione olivicola, protagonista di un progetto ENEA avviato trent’anni fa e che ha fatto scuola nella ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico nella difesa dell’ulivo. L’accordo ENEA-FAO si inserisce nel più ampio contesto della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari in vigore da gennaio che vincola le aziende agricole alla drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci, attraverso l’utilizzo di pratiche agronomiche che impiegano insetti utili per combattere quelli nocivi. Queste pratiche hanno però bisogno di competenze avanzate e del supporto della ricerca.

L’attività di analisi prevista dall’accordo rientra in un più vasto programma europeo di valutazione a posteriori degli impatti della ricerca scientifica in un’ottica di sostenibilità ambientale (riduzione dell’uso di pesticidi e fitofarmaci), sostenibilità economica (miglioramento del prodotto, delle rese e della commercializzazione per un più alto valore aggiunto) e sostenibilità sociale (coinvolgimento della popolazione nello sviluppo e nell’applicazione dei processi di lotta integrata). “Il progetto – spiega l’entomologo dell’ Enea, Maurizio Calvitti – è nato per applicare le tecniche di  lotta integrata ai parassiti dell’olivo in modo da ridurre consistentemente l’uso di antiparassitari chimici, passando da un approccio chimico a calendario ad uno biologico/agronomico”.

Lo studio di strategie sostenibili per il controllo degli insetti dannosi all’agricoltura o vettori di malattie umane sarà nel prossimo futuro una delle sfide più importanti, a causa dell’aumento del numero di specie di origine subtropicale in grado di colonizzare con un impatto negativo i nostri agro-ecosistemi, come dimostra il caso la diffusione della Xylella tra gli ulivi del Salento. Molti insetti dannosi all’agricoltura ed alla salute umana inoltre stanno sviluppando resistenza ai più comuni insetticidi che, usati in quantità sempre crescenti, pongono gravi problemi di inquinamento e di tossicità per l’uomo e per la fauna selvatica.

Le tecniche di lotta integrata al centro dell’accordo con la Fao saranno fra le soluzioni avanzate che verranno presentate a Expo 2015.

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