Grandi fermenti agitano l’attesa di un evento che si profila sostanziale per la crescita del nostro Paese. Dal palcoscenico della Villa Reale di Monza, eletta sede ufficiale dell’Expo 2015, il presidente Giorgio Napolitano ha definito l’appuntamento milanese: “”Un’occasione straordinaria per lo sviluppo dell’Italia nel suo insieme””, manifestazione che per il presidente del Consiglio Letta sarà il cuore della ripresa nazionale.
I riflettori delle istituzioni, della ricerca, del mercato sono proiettati verso quella scena di interazione globale che rappresenterà il debutto di una nuova convergenza prospettica sotto il segno della sostenibilità ambientale. “”Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”” è il tema programmatico dell’esposizione che si terrà a Milano tra meno di due anni e sarà volta a stimolare sinergie di sviluppo tra i Paesi di tutto il mondo. Sono 130 le nazioni che hanno già assicurato la loro presenza.
Le proiezioni riguardo al flusso di visitatori sono da capogiro! Si prevede l’arrivo di 20 milioni di persone, di cui un milione dalla Cina, che ha riservato l’area espositiva più vasta dopo quella tedesca.
Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, nelle dichiarazioni rilasciate a Eco-news, sostiene che l’Expo sia una sfida strategica e importante e, nella storia del nostro Paese, ci siano stati soltanto due altri eventi di portata simile: le olimpiadi di Roma del 1960 e i mondiali di calcio del 1990. Eco altisonante dunque per un momento di portata storica che vede il delinearsi di una scommessa entusiasmante, ricca di opportunità e benefici per gli anni a venire.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nell’intervista curata da Marco Restelli, evidenzia: “”Expo contribuirà a creare 200mila nuovi posti di lavoro, una produzione aggiuntiva pari a 25 miliardi di euro, 10 miliardi per il settore turistico, 1,1 miliardi e 8mila posti di lavoro per il settore immobiliare. Ma il cantiere non sarà costituito solo da opere infrastrutturali volte ad accogliere i milioni di visitatori attesi”” – prosegue il sindaco – “”È un progetto di crescita della città non solo economica, ma anche culturale e sociale su cui stanno lavorando le eccellenze del territorio””.
Oltre alle aree riservate ai singoli Paesi saranno istituiti Cluster tematici, ovvero spazi dedicati ad ambiti progettuali specifici e sapientemente aggregati. Il padiglione nazionale sarà un vero e proprio “”Vivaio Italia””, secondo l’idea elaborata dal direttore creativo Marco Balich. “”Un’occasione di promozione della straordinaria biodiversità italiana di tutte le nostre numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche””, sostiene Diana Bracco, Presidente di Expo Spa.
Il concept ha l’intento di porre in rilievo le effervescenze e la variegata vivacità del “”Made in Italy”” nonché esaltare le bellezze artistiche, culturali, ambientali di cui disponiamo. “”Dal nostro Paese devono germogliare una consapevolezza e un approccio nuovi per affrontare le emergenze ambientali, sociali, politiche ed economiche presenti e future””, dichiara Roberto Arditti, Direttore affari istituzionali di Expo 2015.
E da questo assunto si dipana il filo rosso che dovrà guidarci fino all’evento e motivare le nostre coscienze a manifestazione conclusa. Eco-news ha voluto esplorare il sentire, gli intenti e le aspettative degli attori principali di questo set espositivo internazionale, piattaforma di scambio e cooperazione da potenziare principalmente dopo il 31 ottobre 2015, quando il sipario calerà e una nuova sfida di futuro sarà appena iniziata.