Una nuova direttiva prevede stazioni di servizio per carburanti alternativi per ridurre la bolletta energetica e tutelare l’ambiente
Cambio di look per i distributori di carburanti, non più solo erogatori di benzina e diesel, ma anche distributori di elettricità e “pompe” per idrogeno e metano. Per ridurre la bolletta energetica dei trasporti che oggi pesa sui cittadini europei per più di un miliardo di euro al giorno in importazioni di petrolio e per tutelare l’ambiente, la Commissione Europea ha emanato una direttiva “per la realizzazione di infrastrutture per carburanti alternativi” che dispiegherà tutti i suoi effetti nel 2025.
Queste nuove norme che vogliono incrementare e creare una rete di punti di rifornimento verdi in tutta Europa prevedono anche standard comuni nel design delle nuove pompe e spine comuni per le ricariche dei veicoli elettrici per facilitare la mobilità in tutti i paesi Ue. Gli Stati hanno tempo fino al 2016 per elaborare i loro obiettivi. “I carburanti alternativi sono fondamentali per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, per ridurre l’impatto del trasporto sull’ambiente e rafforzare la competitività dell’UE – ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Siim Kallas, commissario per i trasporti – con queste nuove regole, l’UE fornisce la certezza del diritto alle aziende che possono così iniziare a investire e la possibilità di economie di scala”.
Fino ad oggi gli ostacoli alla diffusione dei carburanti alternativi per il trasporto sono stati principalmente tre: l’elevato costo dei veicoli, un basso livello di accettazione da parte dei consumatori e la mancanza di punti di ricarica e stazioni di rifornimento. Si tratta di un circolo vizioso che questa nuova direttiva vuole interrompere. La direttiva stabilisce un quadro normativo per quattro combustibili alternativi: elettricità, GNL(gas naturale liquefatto), metano e idrogeno.
Per l’elettricità, la direttiva impone agli Stati membri di fissare obiettivi per i punti di ricarica accessibili al pubblico, da costruire entro il 2020, al fine di garantire che i veicoli elettrici possono circolare almeno negli agglomerati urbani e suburbani (per l’Italia dovrebbero essere 125.000, rispetto ai poco più di 1.500 attuali). Gli obiettivi dovrebbero idealmente prevedere un minimo di un punto di ricarica per ogni dieci veicoli elettrici.
Per il metano, la direttiva impone agli Stati membri di garantire un numero sufficiente di punti di rifornimento accessibili al pubblico, con norme comuni, per consentire la circolazione di veicoli a metano, idealmente ogni 150 km, che dovranno essere costruiti entro la fine del 2025. Oggi in Europa sono in circolazione un milione di macchine a metano e i distributori non sono più di 3.000.
Il GNL (gas naturale liquefatto) sta diventando una alternativa sostenibile al diesel per il trasporto pesante e le navi. Secondo la direttiva si dovrebbero costruire stazioni di rifornimento ogni 400 chilometri entro 2025.
Infine per l’idrogeno, la direttiva mira ad una reta di rifornimento sufficiente entro il 2025. Secondo stime europee dare una “mano di verde” ai trasporti potrebbe creare 700.000 nuovi posti di lavoro in Europa.