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Quando la natura “si ascolta” in musica

Per la Green Symphony Orchestra la musica non è solo impegno culturale, ma anche civile e parchi, boschi, grotte si trasformano in sale da concerto

11/03/2015

Redazione Econews

La natura e l’ambiente possono parlare anche attraverso la musica. Questo è la mission della Green Simphony Orchestra, un nuovo progetto artistico che coinvolge più di 40 musicisti, che ha come padrini Alessandro De Santis ed il direttore dì orchestra Manfredo Di Crescenzo.

Ispirata dal musicologo canadese Murray Schafer, padre mondiale dell’ecologia sonora, l’Orchestra porta in scena non solo un genere musicale, ma anche importanti aspetti ecologico-civili della società contemporanea. “Il nostro progetto –spiega Di Crescenzo- prevede una forma di spettacolo integrato, azione scenica, lettura di testi, rappresentazione musicale, dove si celebri la bellezza della Vita e della Natura anche per sensibilizzare il pubblico sulla loro possibile distruzione, sui pericoli che incombono sull’ambiente e sull’umanità. Il nostro obiettivo è appunto quello di diffondere la consapevolezza dei problemi critici dell’Ambiente, dallo scioglimento dei ghiacciai, all’inquinamento delle acque e dell’atmosfera”. Per realizzare tutto ciò, in modo pragmatico ed autentico, la Green Symphony Orchestra, fa in modo di contestualizzare le performance artistiche portando la musica anche fuori dai luoghi più tradizionalmente deputati allo svolgimento di concerti -teatri, auditorium, chiese – compiendo così un’opera di sdoganamento culturale. “È per questo – sottolineano Di Crescenzo e De Santis –che intendiamo contestualizzare i nostri eventi, portandoli anche in luoghi inusuali: negli anfiteatri e nelle grotte, su piattaforme galleggianti sui laghi e sul mare, nei parchi naturali, nei boschi e in alta montagna. L’intento è quello di ricreare un “paesaggio sonoro”, tanto decantato da Murray Schafer”.

I concerti propongono musica del passato riscoperta, riletta e nuovamente rappresentata in modo più comunicativo, dinamico e moderno, utilizzando mezzi scenici multimediali e musica contemporanea, anche questa rivisitata per scoprire i compositori che hanno saputo utilizzare un linguaggio compositivo aperto, comunicativo e condivisibile come nella Minimal Music americana di Philip Glass, di Steve Reich e di Terry Riley o la Musica Minimalista europea. “La musica dunque – dicono gli autori del progetto- come impegno culturale nel senso più aperto e positivo del termine ma anche come impegno civile”.

L’incontro fra i musicisti è avvenuto diversi anni fa ad un corso di direzione d’orchestra tenuto dal Maestro Nicola Samale e, da allora, non hanno mai smesso di frequentarsi e di collaborare nell’organizzazione di concerti. Per chi voglia ascoltare e vedere dal vivo la Green Symphony Orchestra, ecco alcuni dei prossimi appuntamenti: il 18 aprile, l’8 e il 28 maggio all’Abbazia S.Maria di Propezzano – Morro d’Oro (Te); il 29 maggio al Pantheon di Roma; il 13 e 25 giugno al Parco di Roseto degli Abruzzi.

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