La figura è sempre più richiesta e non mancano i corsi di formazione per studenti e professionisti
04/08/2014
Veronica Ulivieri
Nel settore dell’edilizia, è tra le figure a risentire meno della crisi. Progetta con uno sguardo attento al contesto, all’impatto ecologico, alla salubrità delle strutture. La “popolarità” dei bioarchitetti sta crescendo: la professione non è nata ieri, ma se ne riconosce sempre più l’importanza e il valore aggiunto.
Ma che cosa distingue di preciso questa figura dal suo omonimo convenzionale? “Il bioarchitetto di solito ha un approccio più umanistico. Tra gli elementi fondamentali che tiene in considerazione nel fare il suo lavoro c’è il benessere: progetta luoghi che garantiscano la salute di chi ci abita, ma anche la protezione dell’ambiente dove si trova la casa”, spiega Sergio Sabbadini, docente del Politecnico di Milano e responsabile Formazione di Anab, l’Associazione nazionale per l’architettura biologica che nel 2014 ha compiuto 25 anni. In questo senso, il lavoro va oltre le mura domestiche: “Valuta l’inserimento della costruzione nel paesaggio, gli aspetti bioclimatici, i materiali utilizzati, il ciclo dell’acqua e il fabbisogno di energia, la mobilità”.
E come si diventa bioarchitetto? Per chi è ancora uno studente, l’università offre percorsi ad hoc: “Mentre in passato c’era una carenza nella formazione accademica, oggi l’offerta è aumentata e si sono moltiplicati i master, come quello in edilizia sostenibile all’università di Bologna. Al Politecnico di Milano c’è un vero e proprio corso di laurea in Architettura ambientale: in futuro si evolverà perché si stanno fondendo due facoltà, ma gli insegnamenti rimarranno”. Per chi è già un progettista, non è comunque troppo tardi per scegliere la strada bio dell’architettura: “Anab offre corsi con moduli teorici e pratici dedicati a professionisti, artigiani e committenti, in modo da far parlare i diversi soggetti coinvolti in un progetto architettonico. Inoltre, organizziamo anche seminari di approfondimento su argomenti specifici del costruire sostenibile”.