Da fenomeno di nicchia a sistema diffuso per le medie e lunghe percorrenze utilizzato dai più giovani. Il carpooling cresce e sostituisce l’auto privata.
28/11/2016
Rudi Bressa
Si potrebbe dire che sono i millenials i maggiori utilizzatori del carpooling, ovvero della condivisione di un tratto di percorso con un auto non di proprietà. Una generazione che va dai 26 ai 35, la maggior parte uomini, che mette in condivisione o chiede un passaggiosaltuario per raggiungere la propria destinazione.
È la fotografia, o meglio una delle immagini scattate dal report “Il carpooling in Italia: analisi dell’offerta”, firmato dal Laboratorio di Politica dei Trasporti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano (Traspol) e presentato a Milano nei giorni scorsi.
Il rapporto, uno dei primi del suo genere, ha tentato di analizzare i dati sulla mobilità condivisa di lunga distanza raccolti dalla piattaforma BlaBlaCar, uno dei servizi più utilizzati nel nostro Paese per i viaggi di media e lunga percorrenza.
Ne risulta che chi condivide i posti liberi e chi accetta questo tipo di offeta è un campione omogeneo di giovani, per lo più uomini e che per la quasi totalità posta in media al massimo un unico viaggio a settimana: questo indica che il carpooling è usato principalmente per compiere spostamenti occasionali. Il restante viene occupato dai pendolari o studenti fuori sede, che nel weekend ritornano a casa: il venerdì infatti vengono offerti tra il 60 per cento ed il 70 per cento di passaggi in piùrispetto agli altri giorni della settimana.
“Questo (rapporto) ci ha permesso di identificare il profilo dei conducenti, la penetrazione del servizio e le relazioni maggiormente servite, oltre a simulare la distribuzione degli utenti sulla rete stradale”, spiega Paolo Beria del Trapol. “Oggi il fenomeno del carpooling in Italia ha assunto un discreto livello di importanza e diffusione, tanto da costituire una alternativa importante sulle distanze medio-lunghe. Questo avviene soprattutto dove meno efficace è l’offerta dei più classici modi di trasporto, il servizio ferroviario e delle autolinee in primis, oppure dove le tariffe sono più alte a causa della minor competizione”.
Non solo, ma risulta che la scelta della condivisione del viaggio si abbia durante i periodi di maggior flusso, ad esempio durante le vacanze. “Il carpooling non va semplicemente a sostituirsi ai modi tradizionali, ma li affianca nei momenti di maggior picco, quando l’offerta tradizionale è satura e la vera alternativa sarebbe l’auto privata”, sottolinea infatti Beria.
Quali sono le mète più gettonate? Il report ha identificato le 20 tratte su cui viene offerto il maggior numero di viaggi. I due poli maggiori sono ovviamente Milano e Roma, da cui le offerte di viaggio si concentrano, rispettivamente, nel Nord Italia e nel Centro e Sud Italia. Seguono poi Firenze e Bologna che, anche in relazione alla loro collocazione geografica, presentano dei forti scambi sia con Milano che con Roma. Da segnalare la tratta Cagliari-Sassari su cui nel periodo monitorato sono stati offerti mediamente ben 114 passaggi a settimana. Tale dato è in parte spiegabile con la struttura dell’offerta di servizio pubblico presente sul territorio, dove i collegamenti ferroviari sono limitati sia quantitativamente e con tempi di viaggio lunghi; ne consegue quindi che il mezzo privato risulta una valida alternativa a quello pubblico, soprattutto in relazione alla flessibilità nell’orario di partenza.
“Il report tracciato dal Politecnico di Milano racconta un’Italia che sta imparando a non viaggiare da sola e che sta sviluppando un’importante consapevolezza sull’ottimizzazione delle risorse”, commenta Andrea Saviane, country manager Italia di BlaBlaCar. “Una forma di mobilità considerata virtuosa dalle amministrazioni pubbliche di tutta Europa”.