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Efficienza Energetica: quanto ne sanno gli italiani? Ecco le risposte al sondaggio di EMG Acqua***

Efficienza energetica, ecobonus e cambiamenti climatici. Quanto sono informati gli italiani? Cosa ne pensano? Le risposte nel sondaggio EMG

20/10/2014

Letizia Palmisano

Efficienza energetica: cosa ne pensano gli italiani e soprattutto quanto sono informati su questo argomento?

A dare una risposta a queste domande ci ha pensato il sondaggio presentato a Verona, nel corso dello Smart Energy Expo, da Fabrizio Masia direttore di EMG Acqua.

La crisi economica ha spinto molti italiani ad utilizzare in maniera più parsimoniosa gli elettrodomestici: azionare la lavatrice e gli altri oggetti di uso domestico in particolari giorni e durante determinate fasce orarie può infatti garantire un sostanzioso risparmio energetico. Sono molti, infatti, gli abitanti del Bel Paese che hanno optato per una tariffa elettrica bioraria. Ciò trova conferma nel sondaggio dal quale è emerso che oltre il 70% degli intervistati conosce le fasce di risparmio serali e notturne, anche se un giovane su tre ammette una minore conoscenza dell’argomento. È di poco inferiore la percentuale – circa il 65% – delle persone correttamente informate sulle fasce del fine settimana.

In materia di risparmio energetico, tra le novità degli ultimi anni, vi è l’obbligo di allegare l’attestato di prestazione energetica (APE) ai contratti di compravendita e/o di locazione. Probabilmente però non sono state ancora diffuse in maniera efficacie e capillare le informazioni su tali nuove disposizioni poiché meno della metà degli intervistati era a conoscenza di tale obbligo e, anche tra coloro che hanno dichiarato di esserne al corrente, ben due su tre non sapevano la classe di efficienza della propria abitazione.

Per quanto concerne la propensione degli italiani ad investire sull’efficienza, circa la metà degli intervistati ha dichiarato di essere disposto ad affrontare delle spese per ridurre gli sprechi di energia. Se però si chiede di quantificare quanto siano disposti a spendere, le rispose evidenziano una serie di differenze una persona su tre si è detta disponibile a stanziare anche cinquecento euro, uno su dieci si fermerebbe a trecento e ben nove su dieci sborserebbero al massimo cento euro.

Sull’acquisto degli elettrodomestici oltre quattro italiani su cinque si sono dichiarati disponibili a spendere di più per avere un elettrodomestico più efficiente dal punto di vista energetico, purché – per la metà degli intervistati – questo voglia dire solo un piccolo aumento di spesa.

Rimangono sostanzialmente soggetti non identificati (almeno per il 97% degli intervistati) le ESCo, ovvero le società che effettuano interventi di efficientamento energetico assumendo il rischio per l’iniziativa, senza che il cliente debba effettuare alcun investimento o assumere un rischio organizzativo.

Anche sul fronte fiscale la preparazione degli italiani scarseggia: solo uno su due era a conoscenza degli sgravi fiscali previsti dalla vigente normativa.

Altro dato interessante è quello in base al quale per due italiani su tre la principale causa dei cambiamenti climatici è ascrivibile all’inquinamento, mentre il 14,5 % crede invece che sia legata a un fenomeno naturale.

In materia di approvvigionamento, infine, la gran parte degli italiani intervistati (tre su quattro) ritiene che le fonti di energia siano causa di conflitti bellici.

I risultati del sondaggio mostrano con evidenza che la diffusione fra la popolazione delle informazioni in materia di risparmio energetico rappresenti una conditio sine qua non per ottenere risultati concreti nella lotta allo spreco di risorse e che quindi, è proprio il caso di dirlo, la parola “efficienza” fa rima con “conoscenza”.

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