Da soluzioni architettoniche d’ elite, arrivano ora anche nei condomini e nei quartieri residenziali, come a Ecocittà nelle Marche
21/04/2015
Redazione Econews
Può essere un giardino giapponese come quello sul tetto della School of Oriental and African Studies di Londra, può rendere più eco-friendly un museo come il PAV di Torino o addirittura una scuola nella banlieue di Parigi, può essere progettato da archistar come nel padiglione della Russia o del Regno Unito ad Expo 2015 o può addirittura proteggere una meraviglia archeologica, come la Casa di Nerone a Roma.
Si tratta del giardino pensile, che comincia a spuntare non solo su edifici di rango, ma anche sul tetto di un condominio o di un appartamento, su un garage o in terrazza, complice una maggiore attenzione all’ ambiente (minori consumi energetici, rumori ridotti, biodiversità tutelata, meno CO2), ma anche al portafoglio, visto che una copertura verde può accedere agli incentivi con una detrazione fiscale fino al 65%.
In alcuni Paesi, poi, i giardini pensili stanno diventando obbligatori: come a Toronto, in Canada, dove dal 2009 sui tetti degli edifici deve esserci una copertura verde o in Francia dove il disegno di legge “Biodiversità”, approvato a fine marzo scorso dall’ Assemblea nazionale, prevede la realizzazione di giardini sui tetti dei nuovi edifici commerciali. In Italia, precisamente nelle Marche a Porto Potenza Picena, sulla Riviera adriatica a pochi passi dal mare, sta sorgendo un intero quartiere, Ecocittà, nato dal recupero di un’area industriale abbandonata che ha utilizzato giardini pensili e tetti verdi non solo in chiave estetica, ma anche perché permettono un consistente risparmio di energia.
“Oggi queste soluzioni architettoniche sono persino obbligatorie in molti paesi del nord Europa, a dimostrazione – spiega Maurizio Andreoli di Fima Engineering, lo studio che ha curato la progettazione del nuovo quartiere – che stanno tornando a far parte della nostra cultura del costruire e sono elementi che caratterizzano tutto il progetto di Ecocittà”. In particolare ne ha fatto grande uso il primo edificio, che con la sua struttura a gradoni ben si presta alla realizzazione di ampie superfici verdi; che oltre a rendere esteticamente gradevole l’edifico migliorano il confort interno e forniscono anche una elevata capacità isolante.
Per la certificazione energetica, infatti, l’utilizzo di giardini pensili migliora di gran lunga la qualità dell’edificio rispetto ad un tetto tradizionale o rispetto ad una terrazza pavimentata. Ma tutto il quartiere è costruito ad alto tasso di ambiente e applica i principi cardine della sostenibilità su larga scala: alta efficienza energetica, ricorso alle fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico), realizzazioni in classe A e A+, edilizia sostenibile secondo il protocollo Itaca Marche. Oltre agli edifici è stato realizzato anche un parco da 7mila mq con sistema di recupero di acqua piovana e illuminazione a basso consumo.
Immagine: rendering padiglione Russia all’Expo