L’Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la green economy dovrà sostenere il made in Italy green e individuare i finanziamenti
30/05/2014
- Redazione Econews
Circa un quarto delle imprese italiane è ‘green oriented’. Si tratta di imprese, che soprattutto in settori come il foode l’agricoltura di qualità, le energie rinnovabili, la chimica green, la gestione dei rifiuti hanno saputo fare di innovazione e ambiente un fattore di competitività e una ricetta anticrisi. Proprio per incentivare il potenziale innovativo di queste imprese green “made in Italy” e darne visibilità anche verso gli investitori e i mercati e nel solo 2013 internazionali è stato creato l’Italian Council for Eco Innovation, l’Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, frutto di un partenariato tra il Ministero dell’Ambiente e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile con il supporto dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
“L’osservatorio – ha spiegato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – è nato per incentivare il potenziale innovativo green delle imprese italiane e per lanciare il green tech italiano su scala europea ed internazionale”. Proprio l’eco-innovazione, che ha come fine il disaccoppiamento della crescita economica dalla riduzione di capitale naturale, offre al sistema economico numerose opportunità: evita i costi degli impatti ambientali; fa risparmiare i costi per materiali, energia e smaltimento dei rifiuti; fa conquistare nuovi mercati e permette di adottare modelli di business più capaci di adattarsi al cambiamento. L’Osservatorio appena istituito si è posto alcuni obiettivi immediati per sostenere lo sviluppo del cleantech nazionale. In particolare Individuare le eccellenze italiane per innovazione e ricerca nel campo della green economy, favorendo l’internazionalizzazione delle imprese; definire i settori tecnologici più avanzati su cui investire nel breve-medio periodo, in base alle prospettive di mercato e del contesto internazionale; identificare partner internazionali per dare visibilità al Sistema Italia sia per attrarre interesse e investimenti in campo internazionale sia per facilitare i contatti a livello nazionale tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e il mondo industriale; Individuare le opportunità di finanziamento disponibili, incluso il venture capital e i fondi di co-finanziamento nazionali e comunitari. Ronchi ha osservato anche che le rinnovabil sono uno dei driver dell’ecoinnovazione, nel settore lavorano infatti circa un milione di persone in tutta Europa e nel 2013 in Europa la quota di rinnovabili sulla nuova potenza installata è stata del 70%.