Migrano ogni anno da Germania e Austria verso l’Oasi di Orbetello, grazie ad un progetto di reintroduzione. Ma vengono uccisi durante la rotta.
Aumentano gli episodi di bracconaggio nei confronti degli ibis eremita che stanno migrando nei nostri cieli. Gli uccelli, praticamente estinti in Europa, fanno parte di un progetto europeo, Reason for Hope, che punta alla reintroduzione del raro uccello nei cieli del Vecchio Continente.
Guidato da Italia, Germania ed Austria, il progetto prevede di reintrodurre la specie e di seguire gli uccelli durante la loro migrazione, dalle pendici settentrionali delle Alpi fino all’area di svernamento in Toscana, precisamente all’Oasi Wwf di Orbetello. Una prima piccola colonia riproduttiva è stata creata presso Burghausen in Baviera. Altre due colonie riproduttive sono state create presso Kuhl a Salisburgo ed Überlingen a Baden-Württemberg. Da qui i più esperti partono, seguiti anche da alcuni biologi, e scortano i più giovani verso il punto di svernamento.
Ma ogni anno, puntualmente, alcuni esemplari vengono uccisi illegalmente dai bracconieri,visto che l’ibis eremita non risulta certo una tra le specie cacciabili. In poche settimane sono tre gli ibis uccisi, mentre gli uccelli erano in volo o riposavano durante la rotta migratoria.
“L’uccisione per mano dei bracconieri di due esemplari nel giro di 8 giorni e a stagione venatoria appena iniziata compromette seriamente tutto il lavoro che abbiamo svolto negli anni per riportare l’ibis eremita a vivere in Europa”, ha dichiarato Johannes Fritz, a capo del progetto del Waldrappteam. “Chiediamo alle associazioni venatorie nostre partner di agire in maniera decisa per contrastare la piaga della caccia illegale, che danneggia la reputazione internazionale dell’Italia e della sua comunità venatoria”.
Ma ci sono anche buone notizie: poche settimane fa il cacciatore che ha sparato a Goja e Jedi, è stato condannato alla sospensione della licenza di caccia e ad una sanzione pecuniaria.
“Urliamo l’appello affinchè non si spari agli ibis eremita! Si tratta di una specie estinta in Europa da 400 anni”, ha detto Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, partner italiano del progetto di reintroduzione. “Se avvistate Ibis in difficoltà, contattate il Parco Natura Viva allo 045.7170113: in questo momento stanno volando nei cieli italiani altri 17 ibis che compiono il viaggio migratorio verso Orbetello, mentre 20 sono già arrivati a destinazione e se gli esemplari adulti, che hanno già imparato la rotta di svernamento dall’Austria alla Toscana, continueranno ad essere abbattuti, non ci sarà nessuna speranza nemmeno per i giovani”.
Rudi Bressa