Dal primo Rapporto sulla Sharing Mobility emerge che l’Italia è paese leader per il bike sharing e crescono app e iniziative di car pooling. Una roadmap in cinque passi per diffondere la mobilità condivisa
La mobilità condivisa è in costante crescita ed evoluzione. In Italia i servizi che hanno avuto maggiore diffusione sono il Bike sharing, il Car sharing (con Milano e Roma in testa), ma anche car pooling, scooter sharing, bus sharing e park sharing, oltre alle App che in un’unica piattaforma permettono di prenotare e acquistare tutta la sharing mobility oggi a disposizione nelle città italiane.
Questo successo è confermato anche dai numeri che negli ultimi anni sono lievitati per arrivare ad oltre 13.000 biciclette offerte in bike sharing in 200 Comuni e 5.764 auto in car sharing per 700.000 utenti nelle due formule free floating (l’auto che si preleva e lascia ovunque) e station based (si preleva e lascia in appositi spazi).
Questo boom della mobilità condivisa è emerso nel corso della prima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e composto da più di 50 membri fra cui tutti gli operatori di sharing, in collaborazione con il Comune di Roma. “Le città, dove gravitano oltre i due terzi della popolazione italiana” – ha osservato il Direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Raimondo Orsini – stanno diventando veri e propri laboratori per la rivoluzione della mobilità. I cittadini tendono sempre più a privilegiare l’utilizzo di servizi di mobilità piuttosto che la proprietà del mezzo di trasporto”.
La foto panoramica sulle nuove forme di mobilità sostenibile è stata offerta dal Rapporto sulla Sharing Mobility presentato durante la Conferenza. Per il bike sharing, l’Italia con più di 200 comuni ed altri enti territoriali in cui è attivo il servizio e 13.770 bici condivise, è il paese europeo in cui la diffusione, in termini di numero di servizi attivi, è più alta. In Francia, dove il bike sharing ha avuto un grande successo di pubblico, i servizi attivi non superano le 40 città. In Italia la parte del leone per il bike sharing la fa il Nord con il 64% dei servizi e l’81% delle bici condivise, contro il 14% del Centro e il 22% del Meridione.
Le città in cui si ha il maggiore successo sono quelle che hanno legato il servizio ad un corretto dimensionamento del sistema e ad un’attenta gestione. Per il Car sharing si contano circa 700.000 iscritti, 5.764 veicoli e 29 città interessate. Con l’ingresso del servizio di car sharing free floating di Car2go ed Enjoy nel 2013 e a seguire con altri operatori privati (Share’Ngo), il Car sharing italiano ha innestato una marcia in più.
Il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2015 è quadruplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di dodici e trenta volte. Città leader in questo comparto sono Milano con il 34% dei veicoli e 370.000 iscritti, seguita da Roma con il 26% dei veicoli e 220.000 utenti. In Italia nel 2015 sono stati fatti complessivamente circa 6,5 milioni e mezzo di noleggi con una percorrenza complessiva di 50 milioni di veicolo km.
Il car pooling urbano ed extraurbano (discendente tecnologico dell’autostop) conta numerosi operatori ed è in rapida crescita e, grazie alle app, promette di esplodere nei prossimi anni. Per la diffusione della mobilità condivisa la Conferenza ha anche indicato una roadmap in 5 passi: l’inserimento della sharing mobility nel nuovo Codice della strada, l’avvio di incentivi fiscali agli operatori e agli utilizzatori di sharing, la definizione di nuove forme di assicurazione ed una pianificazione urbana che consideri la sharing mobility come alleato del trasporto pubblico.
Redazione Econews