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Sdegno per la morte di un orso

Daniza non sopravvive alla cattura, ora c’è preoccupazione per la sorte dei due cuccioli

E’ durata meno di un mese l’avventura di Daniza, l’orsa che a Ferragosto in Trentino, in presenza dei propri cuccioli, aveva aggredito un cercatore di funghi e che oggi ha perso la vita in circostanze ancora poco chiare, dopo essere stata narcotizzata per facilitare la cattura.

Lo sdegno per la morte del plantigrado è unanime in tutto il mondo politico e delle associazioni ambientaliste e animaliste. Si parla di “orsicidio”, di dilettantismo, di una vicenda paradossale, da più parti si chiede che venga aperta un’inchiesta e lo stesso Corpo forestale dello Stato ha aperto un’indagine ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell’animale. Ma allo sdegno si aggiunge anche la preoccupazione per la sorte dei due cuccioli. “Ora i due cuccioli – spiega il direttore del bioparco di Roma –  si trovano soli, sono smarriti e senza la guida della madre che insegna loro a sopravvivere e sono forse condannati a morte”.  

Daniza era stata introdotta sulle Alpi alla fine degli anni ’90 con un progetto europeo Life essendo questa specie minacciata di estinzione. Finora le notizie sulle operazioni di cattura e sulla morte di Daniza sono fornite da uno scarno comunicato della provincia di Trento: “in ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa, che tuttavia non è sopravvissuta“. La Provincia rende noto anche che è stato possibile ”catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo” uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurarle il costante monitoraggio.

La morte di Daniza ripropone il controverso problema della difficile convivenza uomo-animale. Si è posto con i lupi che stanno ripopolando l’Appennino ed ora con gli orsi nella Alpi orientali. Per un orso difendere i cuccioli sul proprio territorio, secondo gli esperti, è “perfettamente normale” e non è affatto indice di pericolosità.  Ma gli orsi, come i lupi contendono il terriorio all’uomo e alle sue attività e, come nel caso di Daniza, entrano in aperto conflitto. Secondo esperti ed etologi invece di gridare “alla cattura” sarebbe molto più utile dare informazioni corrette sui comportamenti per chi si inoltra nei loro territori.

Intanto per gridare forte lo sdegno per l’inutile morte di un orso e chiedere la sicurezza dei cuccioli, i verdi hanno organizzato un sit in a Roma. 

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