Ogni anno se ne costruiscono 1.000, recita un antico proverbio giapponese: “Meglio ridere in una casa di paglia che piangere in un castello”
Simona Mingolla
Se pensate che il primo a costruire case in balle di paglia fosse (e con scarso successo!!!) il più giovane dei tre porcellini, vi sbagliate! In realtà, alla fine dell’Ottocento, i pionieri di questa tecnica di costruzione furono gli americani in seguito all’invenzione della macchina imballatrice.
I primi a sperimentarla furono i colonizzatori nell’America del nord (in Nebraska). Le terre da conquistare erano vallate estese, adatte alla coltivazione agricola, ma, di contro, erano sprovviste di boschi (utili “fornitori” di legname). Per ciò, in attesa dell’arrivo del legname attraverso la rete ferroviaria, i coloni realizzarono ricoveri temporanei invernali usando l’unico materiale che abbondava: la paglia imballata, prodotto di scarto del frumento.
Le balle di paglia fungevano da “mattoni giganti” legati l’uno all’altro per costituire i muri portanti delle case sopra i quali venivano poi appoggiati direttamente i tetti. Ma questa tecnica non è perduta, Stefano Soldati (uno dei primi quattro diplomati in Permacultura, in Italia) ha studiato nel Regno Unito con Barbara Jones le tecniche di costruzione con balle di paglia, l’intonaco in terra cruda e in calce, formandosi come progettista e docente e divenendo con lei pioniere in Europa.
E’ stato il primo in Italia a costruirsi un’abitazione con questo materiale che, come più volte ha sostenuto, “rende queste case molto più sicure, anche dal punto di vista sismico, rispetto alle case convenzionali…“. Come sostiene l’Arch. Margareta Schwarz “la paglia, il legno, il vetro e l’argilla sono i materiali costruttivi del ventunesimo secolo: ideali per il risparmio energetico e per il bioclima. Le case costruite con le balle di paglia sono poco conosciute in Italia… La paglia e l’argilla si amano e garantiscono un ambiente abitativo salutare: la paglia si occupa del caldo, l’argilla del fresco“.
Attualmente nel mondo, ogni anno, si costruiscono circa 1000 edifici nuovi con questa tecnica e si stanno fondando sempre più associazioni che studiano, sperimentano, condividono e realizzano case in paglia. Costruire con la paglia, secondo Soldati, può essere più economico, se alla base c’è un buon progetto: ma, in Italia è ancora difficile trovare dei bravi progettisti: “ecco perchè mi sono organizzato per dare consulenza e formazione” (www.laboa.org).
Sicuramente, nell’attuale fase di crisi che investe l’edilizia convenzionale questa tecnica alternativa potrebbe portare una ventata di aria nuova sia per il pianeta, sia per i costruttori e, fortunatamente sono molti i giovani progettisti sensibili ai temi ambientali che si stanno avvicinando con grande soddisfazione a questo settore in forte crescita.
Per chi ne volesse sapere di più, nell’ambito del corso di Progettazione Partecipata in Permacultura, organizzato dall’Associazione 1virgola618, venerdì 13 giugno alle ore 21.00 presso Il Poliedro (piazza Berlinguer – Pontedera – Pisa) Stefano Soldati terrà una conferenza sulle “Case in balle di paglia”.