Quali sono le tipologie di lampadine più comuni? Quali le più convenienti? Scopriamolo intervistando il Dott. Lorenzo Ponzetta della divisione Customer Care di Lampadadiretta.it
Led, lampade ad incandescenza, alogene, a scarica, a fluorescenza e a fluorescenza compatta: sigle e parole che ci potrebbero confondere nella scelta di soluzioni ecoefficienti per ottenere un’illuminazione efficiente delle nostre case e dei nostri luoghi di lavoro.
Per districarsi in questo labirinto di proposte e soluzioni è opportuno affidarsi ad una guida esperta: il nostro accompagnatore, in questo cammino, sarà il Dott. Lorenzo Ponzetta della divisione Customer Care di Lampadadiretta.it.
Dott. Lorenzo Ponzetta, ci aiuti innanzitutto a capire quali sono le differenze tra le varie tipologie di lampade attualmente in commercio…
Le lampade ad incandescenza sono quelle al cui interno un filamento di tungsteno ad alte temperature produce luce. Nelle lampade a scarica, alogene e fluorescenti è il gas presente all’interno che produce luce scaldandosi.
Nel caso dei LED – (acronimo di Light emitting diode), invece, i diodi – semiconduttori – trasformano l’energia elettrica in luce senza emissioni di raggi infrarossi.
Qual è la tecnologia più efficiente?
Sicuramente quella dei LED che possono offrire un risparmio energetico fino all’ 80% ed una vita media utile superiore di 10 volte, se comparate con le tradizionali tecnologie ad incandescenza o alogena.
Un altro vantaggio dal punto di vista ecologico è che i LED non utilizzano nessun tipo di gas.
Quando scegliamo una lampadina, d’istinto, prendiamo in considerazione i Watt. Probabilmente sarebbe più corretto far riferimento ai Lumen riportati nelle schede tecniche. Ma cosa sono? Che differenza c’è coi Watt?
Il lumen è l’unità di misura della quantità di luce emessa dalla lampadina. Il Watt è, invece, la potenza assorbita dalla lampadina.
Facciamo un raffronto: mentre una Philips Accentline 35W GU5.3 12V 36D che è una lampadina alogena con una vita media di circa 2.000 ore consuma 35W e produce 430 lm, una Philips LEDspot LV 6.3W 830 MR16 36D che è una lampadina LED con un consumo di 6.3W produce 395 lm per circa 25,000 ore.
Accensione lenta o veloce? Luce calda o fredda? Sono tra le domande che spesso ci poniamo di fronte ad una lampadina. Come possiamo fare la giusta scelta?
La luce calda e piacevole delle vecchie lampadine a incandescenza (ora comunque messe fuori produzione in tutti gli stati dell’UE), alogene e a scarica ha trovato un degno rivale: i LED riescono a riprodurre un’atmosfera accogliente.
Ogni ambiente richiede un’illuminazione diversa: un trucco per non sbagliare mai è installare lampade dotate di dimmer che consentono di regolare l’intensità dell’illuminazione passando, ad esempio, da una luce potente durante il pranzo ad una più soft per una cena romantica. Dimmerando la luce si ottiene anche un risparmio energetico: se si diminuisce il flusso luminoso, i watt consumati, di conseguenza, si riducono.
Il “problema” del LED è che spesso non si adattano agli attacchi “tradizionali” dei portalampade che abbiamo in casa. Che si può fare?
Gli attacchi delle lampadine sono tantissimi, ma possiamo dire che i LED coprono quelli più comuni (E27, E14, B22, GU10, GU5.3, GU4, G4, G53, G13).
Il nostro sito è dotato di un filtro in cui si possono inserire tutte le caratteristiche delle lampadine tradizionali per trovare l’alternativa LED. Una volta inseriti i dati, il sito suggerirà tutte le alternative disponibili. Qualora, poi, non dovesse essere trovato un attacco compatibile a LED, si può sostituire il vecchio impianto di illuminazione: l’investimento fatto sarà sicuramente recuperato grazie ai risparmi ottenuti.
Quindi, se dovessi chiederle che tipo di lampadine mettere in casa o in ufficio?
Non avrei dubbi: una lampadina a LED…
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