Alimentazione, movimento e niente fumo: uno studio dimostra che si può triplicare il controllo della malattia e diminuire di quattro volte i risvegli notturni
Rossella Cravero
Combattere l’asma si può e non solo con i farmaci, ma con uno stile di vita corretto. Alimentazione, controllo del peso, attività motoria e niente fumo sono tra le strategie vincenti per i disturbi respiratori. Lo ha dimostrato uno studio degli Spedali civili di Brescia, grazie a un programma pediatrico “Io e l’Asma”. Mettendo in atto questa strategia, l’utilizzo di farmaci si è ridotto di oltre due terzi e il “controllo” della patologia è triplicato.
“La prevalenza dell’asma è in aumento – spiega il dottor Sebastiano Guarnaccia, Responsabile del Laboratorio Clinico Pedagogico e Ricerca Biomedica/Centro ‘Io e l’Asma’, degli Spedali Civili di Brescia –. Non solo a causa di acari, pollini, infezioni e inquinamento, ma anche per l’incremento di fumo attivo, alimentazione scorretta, sovrappeso, sedentarietà. Spesso subentrano anche difficoltà nelle relazioni amicali. Questo costringe ad aumentare i farmaci, con un rischio maggiore di effetti collaterali sulla crescita del bambino”. “I risultati su 730 pazienti confermano che, dalla prima alla terza visita e dopo 6 mesi di monitoraggio, i risvegli notturni diminuiscono di quattro volte e le limitazioni nelle attività quotidiane del 60% – sottolinea il dottor Guarnaccia –. Inoltre, si azzerano le visite dal medico, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, con risultati economici tangibili. I pazienti, dopo il colloquio motivazionale, intraprendono uno o più percorsi per affrontare le problematiche emerse in seguito alla somministrazione del questionario filtro: alimentazione, attività fisica, fumo e relazioni amicali. Migliorare lo stato di salute complessivo aumenta in maniera significativa le probabilità di controllo della malattia”.
Il progetto Io e l’Asma è frutto di un’importante collaborazione tra Brescia e centri americani leader internazionali nella ricerca in questo campo, grazie al supporto e stimolo dell’Associazione Laboratorio Clinico Pedagogico e Ricerca Biomedica Onlus (ALCPeRB).