fbpx

Continua l’invasione dell’alga aliena nei mari italiani

Sono diventate 12 le regioni colpite dall’Ostreopsis ovata, l’alga tropicale potenzialmente tossica

Non si ferma l’invasione nei mari italiani dell’Ostreopsis ovata, la micro-alga di origine tropicale potenzialmente tossica. Tra il 2007 e 2013 la sua presenza è andata aumentando e nel 2013 è stata rilevata in 12 regioni costiere, con l’Abruzzo come “new entry”.

Le uniche regioni nei cui mari fino ad oggi non è stata trovata alcuna traccia dell’alga sono Emilia-Romagna, Molise e Veneto. A censire la presenza di questa alga nei mari italiani è stata l’Ispra, le cui agenzie regionali (Arpa) compiono ogni anno i monitoraggi di sorveglianza delle acque. L’Ostreopsis ovata, probabilmente arrivata nel Mediterraneo con le acque di lavaggio delle navi, è un dinoflagellato presente oltre che in Italia anche in Spagna, Francia, Grecia, Croazia, Albania, Tunisia, Libano ed Egitto. In Italia, le fioriture di Ostreopsis ovata si manifestano quasi esclusivamente tra giugno e ottobre e soprattutto lungo le coste rocciose.

Come riconoscere la presenza di quest’alga nel mare? Durante le fioriture si possono osservare patine bruno-rossastre che ricoprono i fondali e chiazze schiumose superficiali sempre di colore marrone o biancastro o flocculi sospesi nella colonna d’acqua. Ma oltre a disturbare l’estetica del mare e creare alterazioni ambientali, anche gravi, con morie di numerosi organismi marini come i molluschi bivalvi, i crostacei e gli echinodermi, questa micro-alga produce tossine che causano diversi disturbi all’uomo e che possono accumularsi in molluschi e in altri organismi marini utilizzati per l’alimentazione umana. In particolare in presenza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo le mareggiate (che possono diffondere le tossine nell’aria attraverso la formazione di aerosol), si possono riscontrare disturbi all’apparato respiratorio (faringiti, laringiti, bronchiti), congiuntiviti, dermatiti da contatto e disturbi gastro-intestinali in caso di consumo di crostacei o molluschi interessati dalle fioriture algali. Tutti i sintomi tendono a regredire senza complicazioni entro le 24 ore. Maggiormente a rischio micro-alga sono i neonati, gli anziani e le persone che già soffrono di patologie dell’apparato respiratorio.

Le Arpa per evitare danni alla salute consigliano nel caso di accertata fioriture di Ostreopsis, di evitare il contatto con l’acqua marina e lo stazionamento lungo le coste soprattutto durante le mareggiate e di limitare il consumo a scopo alimentare di ricci di mare, patelle, mitili, ecc. raccolti nei siti interessati dalla fioritura.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest