Ghiaccioli e granite come spuntino, con cialda e biscotto per l’equilibrata razione di carboidrati, proteine e grassi. Ma attenti alla brina, potrebbe essere la spia di una cattiva conservazione
Rossella Cravero
Il gelato: attentato alla linea o valido alleato nella dieta estiva? Secondo gli esperti può sostituire un pasto senza nulla togliere alla linea.
Alcuni accorgimenti ci possono inoltre guidare nella scelta del prodotto giusto e soprattutto sul livello di corretta conservazione.
“La prima cosa è ricordarsi sempre di bere molta acqua per mantenere idratato il nostro corpo – dichiara il nutrizionista Andrea Ghiselli, consulente scientifico di IGI Istituto del Gelato Italiano – E’ bene sapere che anche quando facciamo il bagno continua il processo di sudorazione. Se siamo in spiaggia e abbiamo bisogno di rinfrescarci, un ghiacciolo o una granita sono un’ottima soluzione.Ricchi di zuccheri ma poveri di calorie in generale, possono essere consumati in riva al mare con tranquillità e leggerezza. Se invece vogliamo evitare di cucinare, ma desideriamo nutrirci in modo corretto, possiamo scegliere di sostituire il pasto con gelato e frutta. Mangiando un gelato con cono, cialda o biscotto: assorbiamo un alimento che contiene molti nutrienti importanti come carboidrati complessi, proteine e grassi. Una porzione di frutta fresca, ben lavata, apporta vitamine e fibre che completano il pasto perfetto da spiaggia“.
E per i prodotti confezionati?
“Pochi sanno che i gelati confezionati – spiega l’esperto dell’Istituto del Gelato Italiano – contengono materie prime igienicamente controllate e sicure. Inoltre sono privi di conservanti, visto che il freddo fa da conservante naturale per eccellenza degli alimenti, e non contiene grassi idrogenati né acidi grassi trans. Una volta scartato, non dovremmo vedere uno strato di brina sulla superficie del prodotto, perché questo fa sospettare che abbia subito sbalzi di temperatura durante il trasporto o all’interno del punto vendita nel banco freezer. Inoltre, eventuali fluttuazioni della temperatura potrebbero determinare perdite di volume o alterazioni della forma che però vanno distinte da rotture dovute semplicemente alla manipolazione del prodotto o da piccole imperfezioni di produzione. Fino a quando la temperatura del gelato resta sotto lo zero, non vi è alcun pericolo per la salute.”