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Rughe in agguato: anche il pendolarismo tra le cause

L’alta concentrazione di polveri sottili ricche di metalli pesanti provoca un aumento di radicali liberi nella pelle. Esposizione al sole e inquinamento sono tra i maggiori responsabili dell’invecchiamento cutaneo

Rossella Cravero

Tra i tanti nemici della pelle, recenti studi ne aggiungono uno nuovo: ilpendolarismo. A lanciare l’allarme è la dottoressa Elisabetta Sorbellini, specialista in dermatologia, sulla base di studi italiani e statunitensi: “L’alta concentrazione di polveri sottili ricche di metalli pesanti presenti nell’aria di una stazione metropolitana e il calore generato dal sovraffollamento dei nostri treni e metropolitane nelle ore di punta, hanno un notevole impatto sullo stato di benessere generale della persona, non solo per quanto riguarda le vie respiratorie, ma anche nei confronti della pelle”. Spiega la dermatologa: “Le polveri sottili si depositano infatti su di essa e la rendono più suscettibile a patologie infiammatorie e allergiche; l’accumulo di tali polveri può portare a un aumento della produzione di radicali liberi nella pelle, con una predisposizione anche a patologie più importanti”.

Uno studio della RoC condotto su 50 città americane ha rilevato che gli abitanti di New York sembrano essere maggiormente a rischio di rughe e di invecchiamento della pelle. È proprio il viaggio per recarsi al lavoro ad essere il principale fattore di invecchiamento della pelle: la media di 37 minuti di viaggio (superiore del 35% rispetto alle altre città), unita all’esposizione della pelle al sole e all’inquinamento, sono i principali colpevoli per la comparsa di rughe.

Secondo un recente studio pubblicato sull’American Journal of Preventative Medicine, realizzato su un campione di 4.300 persone tra Dallas, Fort Worth e Austin – regioni ad alto tasso di pendolarismo – le persone che vivono a più di 16 km dal luogo di lavoro sono più soggette a malattie, tra cui l’ipertensione e l’obesità.

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