l melanoma colpisce ogni anno oltre duemila under 40. Le cause vanno ricercate soprattutto in comportamenti scorretti: attenzione all’esposizione senza protezioni nell’infanzia. Precauzioni con le lampade abbronzanti. Convegno nazionale al Ministero della Salute
- Rossella Cravero
Anche se con un certo ritardo, il sole primaverile sta iniziando a dare il meglio di sé. La voglia di regalarsi la prima tintarella si fa sentire, soprattutto in previsione dei weekend estivi. Ma con il desiderio dell’abbronzatura, torna il monito degli esperti per i rischi legati ad una scorretta esposizione. Il melanoma, tumore della pelle particolarmente aggressivo, colpisce persone sempre più giovani. Oggi il 20% delle nuove diagnosi, circa 2.260 casi nel 2015 in Italia, riguarda pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni. Una tendenza confermata anche dai ricoveri per questa malattia nel nostro Paese. Il maggior incremento dei tassi di ospedalizzazione in 8 anni (2001-2008) si è registrato negli over 81 (+34%), nei cittadini nella fascia di età 61–70 (+20%) e, sorprendentemente, proprio fra i 31–40enni (+17%).
Le cause vanno ricondotte soprattutto a comportamenti scorretti, in particolare quando si è bambini, perché le scottature solari gravi nell’infanzia possono aumentare il rischio. Alla “Lotta al melanoma” l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha dedicato un convegno nazionale al Ministero della Salute. “Parte dalla prevenzione la battaglia contro questo tumore – afferma il professor Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Nel nostro Paese nel 2015 sono stati stimati circa 11.300 nuovi casi (erano meno di 6.000 nel 2004, 7.000 nel 2010, 11.000 nel 2014). Troppe persone si espongono al sole senza precauzioni e i bambini rappresentano l’‘anello debole’ della catena. Un richiamo da tenere in considerazione soprattutto in questi mesi, in cui molti italiani approfittano del fine settimana per stare all’aria aperta”.
“È necessario – continua il professor Pinto – proteggersi con creme solari e indumenti adeguati quando ci si espone al sole, evitando però le ore centrali della giornata (12-16). Inoltre non si devono utilizzare le lampade abbronzanti perché sono cancerogene come il fumo di sigaretta. E ancora, basterebbe un semplice esame della pelle eseguito da uno specialista una volta all’anno per individuare questo tumore nella fase iniziale, quando le percentuali di guarigione superano il 90%”. Una corretta informazione può evitare l’insorgenza del melanoma con i consigli per una appropriata esposizione solare, soprattutto per i più giovani. “Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale – sottolinea il professor Pinto -, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra”.