Dalla Sada Bike, la due ruote grande come un ombrello, a Spazia, la microcar ibrida
Traffico e inquinamento costringono a rivedere i modelli di mobilità urbana. Elettrico, ibrido, due ruote si rifanno il look per rispondere al meglio alla nuova domanda di utenti che chiedono veicoli piccoli e non inquinanti. Di Sada bike, la bici rivoluzionaria di design, bella e allo stesso tempo chiudibile e portatile e del suo inventore, Gianluca Sada, 30 anni, ingegnere dell’automotive, ha parlato anche il Washington Post. “Rispetto alle bici chiudibili oggi in commercio – spiega Sada -, la Sada Bike ha dimensioni standard, che garantiscono il massimo comfort, mentre quando è tutta piegata e privata delle ruote è grande quanto un ombrello. La bici è corredata da uno zaino studiato ad hoc che, grazie alle ruote, diventa un trolley”.
L’idea è nata nel 2010, quando Gianluca era ancora uno studente al Politecnico di Torino, ed è diventata poi l’argomento della sua tesi di laurea. Già brevettato, il progetto è stato premiato dall’Ordine degli ingegneri torinesi e dal ministero della Gioventù. “Ho finito il primo prototipo un anno e mezzo fa in collaborazione con lo studio Techno Design di Battipaglia. Non è stato facile, perché ogni volta che disegnavo un nuovo pezzo dovevo tenere conto sia degli aspetti estetici, sia del suo comportamento in fase di chiusura”. Adesso Gianluca sta collaborando con l’incubatore del Politecnico torinese I3P per costituire una società e vedere la sua Sada Bike entrare in produzione. “Sto valutando diverse offerte di partner industriali. Entro l’anno lancerò una raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding per finanziarmi”.
Passando dalle due ruote all’auto, l’ultima nata è “Spazia” un prototipo di microcar ibrida da città che ha un motore progettato dall’Enea. Piccola e adatta al traffico cittadino, Spazia è in grado di viaggiare in modalità tradizionale, elettrica e ibrida. Ciò è possibile in quanto nella microcar è installato un gruppo propulsivo consistente in un motore diesel commerciale modificato con l’aggiunta di un motore elettrico sulla puleggia condotta del variatore di giri.
Inoltre il prototipo integra un piccolo sistema di accumulo con batterie al litio che occupa lo stesso spazio dei motori tradizionali, rendendoli quindi intercambiabili. Tali innovazioni consentono alla vettura di migliorare le prestazioni in ibrido, di abbattere i consumi anche in conseguenza del fatto che l’impiego dell’energia elettrica per la trazione risolta molto economico, di ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera e di viaggiare in modalità completamente elettrica.
Veronica Ulivieri