Arrivando al 70%, l’Italia avrebbe benefici fino a 15 miliardi e 30.000 posti di lavoro in più
La raccolta differenziata in Italia continua ad avere difficoltà, in particolare nel Meridione. E’ vero che ci sono comuni di grandi dimensioni del nord, come Verona, che hanno raggiunto quasi il 47%, ma ci sono anche città come Messina dove la raccolta non va oltre il 6,3%. Eppure tutti gli studi dicono che la raccolta differenziata non fa solo bene all’ambiente diminuendo la pressione sulle materie prime, ma giova anche all’economia.
Secondo l’ultima rilevazione contenuta nel Was annual report sul ‘waste manegement‘, ad esempio, il raggiungimento degli obiettivi previsti al 2030 dalla direttiva UE (70% di riciclo totale) comporterebbe benefici potenziali netti per l’Italia fino a 15 miliardi di euro circa. Ma non solo, anche l’occupazione se ne avvantaggerebbe. Arrivando sempre al 70% di riciclo e con l’abbattimento del 5% dei rifiuti urbani avviati in discarica, secondo una simulazione della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, si creerebbero in Italia ulteriori 30.000 posti di lavoro e si avrebbero benefici ambientali valutabili in 3 miliardi.
Inoltre la gestione corretta dei rifiuti porterebbe benefici al portafoglio dei cittadini. Passando, infatti, nelle città tra i 50.000 e i 150.000 abitanti, da una raccolta differenziata del 20-40% a una di oltre il 60% la bolletta annua dei rifiuti si abbatterebbe del 31%. I vantaggi economici della raccolta differenziata sono stati rilevati per una filiera in particolare, quella del vetro, da CoReVe, il Consorzio per la raccolta del vetro, a dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che aumentare la raccolta e migliorarne la qualità può portare risorse nelle casse dei comuni, oggi più che mai alla ricerca di una ottimizzazione nella gestione di budget sempre più contratti.
Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie 29 kg/ab anno di vetro sarebbe pari a 201.000 euro l’anno (contributi CoReVe più risparmio dello smaltimento in discarica) mentre scende a 90.000 euro se la raccolta è di 13 kg/ab l’anno. I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 chilogrammi per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 chilogrammi.
Nel 2013 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica pari a circa 150 milioni di euro e corrisposto ai Comuni, tramite il sistema CoReVe, 46,5 milioni di euro. Per aiutare i Comuni ad aumentare la raccolta differenziata e a migliorarne la qualità è arrivato anche il nuovo accordo di programma Anci-Conai 2014-2019 che aumenta i corrispettivi economici previsti per i Comuni portandoli a 400 milioni di euro l’anno, che si traduce in un maggior contributo del 17%. L’aumento riguarda tutti i materiali, con particolare rilievo per la filiera del vetro dove i contributi sono saliti del 20%.
Redazione Econews