Dalle navi da crociera ai porti. Ecco le soluzioni proposte ed adottate per rendere la navigazione più eco-sostenibile.
L’ecosostenibilità traccia rotte sempre più lontane nel nostro Mediterraneo. Dalle navi da crociera ai porti, sono molti gli esempi virtuosi che si possono raccontare.
Partiamo dalle navi da crociera. Enormi e maestose, solcano i nostri mari e sono spesso sogni e meta di villeggiatura. Vi siete mai soffermati a considerare l’impatto ambientale di una città del divertimento che naviga in mezzo al mare in termini di rifiuti prodotti? Questa è la domanda che si sono posti gli esperti di “Sustainable Cruise”, progetto europeo promosso nell’ambito di LIFE+ che, osservando ed analizzando le consuete operazioni della Costa Pacifica, ha elaborato diversi modelli di trattamento dei rifiuti di bordo che rispondessero agli obiettivi stabiliti dalla normativa europea in materia e che garantissero anche un taglio dei costi di gestione della nave.
Sustainable Cruise, “salpata” nel 2011, dopo tre anni di “navigazione”, è finalmente giunta a destinazione il 30 giugno scorso e ha portato risultati importanti. Sbirciando nei dettagli, si è partiti dall’installazione di turboessicatore per ridurre il volume dei rifiuti biodegradabili senza alterarne le caratteristiche proteiche e nutritive e permettendo quindi un riutilizzo del prodotto finale.
Per quanto riguarda gli imballaggi, sostituendo le bottiglie di acqua minerale in vetro con bottiglie in plastica PET riciclabile, è stato possibile risparmiare un totale di 7.300 kg di vetro (differenza media 2011/2014) riducendo, in termini di effetto serra, le emissioni del 50% del ciclo di vita delle bottiglie. Eliminando poi i vasetti di yogurt in plastica sostituendoli con i brik in tetrapak da 1 litro è stato possibile risparmiare 33 kg totali di plastica (differenza media 2011/2014) a crociera.
Anche la carta ha subito, è proprio il caso di dirlo, “un bel taglio”. Oltre 1.400 passeggeri sono diventati discenti in attività di educazione ambientale grazie a Laboratori Creativi e Sustainable Quiz. L’attività di sensibilizzazione sull’uso consapevole della carta ha coinvolto anche i 18 mila dipendenti Costa.
Un diverso progetto, ma sicuramente connesso con le finalità è in corso dal 2010 “a terra”.
Non tutti lo sanno, infatti, ma le imbarcazioni creano emissioni nocive anche quando sono ferme nei porti. Per poter garantire i servizi di bordo (illuminazione, climatizzazione, etc. etc.) si usano normalmente gruppi elettrogeni alimentati a gasolio che in molti casi sono di rilevante potenza e, alcune volte, son privi di adeguati sistemi di abbattimento dei fumi.
Per ridurre questo problema Enel ha avviato, nel 2010, il progetto “Porti Verdi” che ha sviluppato soluzioni avanzate per l’elettrificazione delle banchine al fine di alimentare da terra le grandi navi abbattendo l’inquinamento acustico e atmosferico.
Il progetto va oltre l’elettrificazione delle banchine, prevedendo altri servizi “eco-compatibili” come l’uso di fonti rinnovabili, di sistemi di mobilità elettrica e di illuminazione a led.
I porti italiani interessati dal progetto sono quelli di Civitavecchia, Venezia, La Spezia, Genova e Bari.
Queste soluzioni intelligenti sono poi “salpate” verso i porti spagnoli: con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica ed ambientale dei porti spagnoli, a partire da quello di Barcellona, Endesa ed Enel, lo scorso anno, hanno firmato un apposito accordo.
Il primo progetto di porto verde spagnolo è stato realizzato a Playa Blanca, nelle Canarie, da Endesa in collaborazione con la compagnia navale Fred Olsen. La sperimentazione, fatta su un moderno traghetto veloce che collega le isole di Lanzarote e Fuerteventura, ha evidenziato un abbattimento del 30% delle emissioni inquinanti nel porto (CO2, NOx, SOx e particolato).
Letizia Palmisano