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Taglia-bollette o taglia-fotovoltaico?***

Il decreto approda al Senato e lo scontro continua, assoRinnovabili scrive al Commissario Oettinger

Per il ministero dello Sviluppo economico, interesserà “soltanto gli 8.600 soggetti (su un totale di 200.000 operatori) che percepiscono il 60% degli incentivi”; per le associazioni delle energie rinnovabili avrà come effetti quello di “minare la credibilità del Paese verso gli investitori anche esteri” e causare la “perdita di oltre 10.000 posti di lavoro”. Mentre continuano le proteste degli operatori del fotovoltaico, il decreto “taglia-bollette” è arrivato al Senato per l’esame nelle commissioni Industria e Ambiente e la sua conversione in legge entro il 24 agosto.

Scopo del provvedimento è la riduzione del 10% del costo dell’energia per le piccole e medie imprese. Obiettivo che il governo ha deciso di raggiungere “spalmando” gli incentivi previsti per gli impianti fotovoltaici sopra i 200 kW di potenza: dal primo gennaio 2015, le tariffe saranno rimodulate su 24 anni anziché su 20, con una riduzione che varia dal 17% al 25%, in base al periodo residuo di incentivazione. Gli imprenditori colpiti dalla misura potranno beneficiare di finanziamenti bancari per la differenza tra la tariffa inizialmente dovuta e quella rimodulata in seguito al decreto.

Gli operatori hanno tempo fino al 30 novembre per decidere se aderire alla rimodulazione prevista dal governo: in caso contrario, dal 1° gennaio 2015 subiranno una riduzione dell’8% dell’incentivo per il residuo periodo di incentivazione. La norma del governo introduce anche oneri per gli impianti fotovoltaici non incentivati basati sull’autoconsumo.

Secondo le stime dell’esecutivo, il decreto permetterà alle PMI di risparmiare 1,4-1,5 miliardi di euro per la bolletta energetica. “Il decreto non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori”, si legge nella nota ufficiale del Ministero dello Sviluppo economico.

Ma le associazioni del fotovoltaico sono sul piede di guerra: “Forse non tutti sanno che grazie alle rinnovabili avremo nelle bollette elettriche un risparmio complessivo compreso tra 7 e 8 miliardi di euro (per effetto della diminuzione del prezzo dell’energia). E il Governo come ci ringrazia? In quale paese al mondo si affosserebbe un settore che porta allo stesso tempo ricchezza, occupazione e benefici ambientali per oltre 40 miliardi di euro? Realtà che ci piacerebbe fossero ascoltate dal Premier Renzi e dal Ministro Guidi”, spiegano da assoRinnovabili.

Anche le ricadute del decreto sull’occupazione sarebbero negative: secondo Free (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), associazione che raggruppa più di 30 realtà associative del settore, la norma causerà “il licenziamento di almeno 10.000 lavoratori proprio delle piccole e medie imprese che in teoria si vorrebbero aiutare”.

Per non parlare dell’ennesima crisi di fiducia nel sistema-Italia: “Si rischia di minare la credibilità del Paese verso gli investitori anche esteri”, denuncia il presidente di Anie EnergiaEmilio Cremona. “Constatiamo con amarezza che, nonostante il parere sull’incostituzionalità della norma fornito dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Onida, la nostra richiesta al Presidente della Repubblica di rinviare il decreto legge al Governo per eliminare lo spalma incentivi non è stata accolta. Confidiamo pertanto che l’Europa possa valutare la possibilità di indirizzare al Governo e al Parlamento Italiano un invito a riconsiderare la questione”, spiega Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili, annunciando la decisione di scrivere una lettera al commissario all’Energia Gunther Oettinger.

Quest’ultimo, “in un intervento dell’agosto scorso ha condannato con fermezza l’introduzione di tagli retroattivi agli incentivi per le rinnovabili perché minano la fiducia degli investitori, ricordando che “tutti coloro che hanno installato pannelli solari, centrali a biogas o parchi eolici debbono ricevere il livello di incentivazione garantito al momento dell’installazione”.

Veronica Ulivieri

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